“Fermare l’abbattimento dei 26 pini e cominciare un percorso nuovo che parta dall’adozione di un regolamento comunale per il verde pubblico e si concluda con una pianificazione organica di tutte le aree verdi della città”.
E’ la richiesta avanzata dal Comitato civico ambientalista di San Salvo. Il sodalizio interviene sul progetto di riqualificazione della villa comunale approvato dalla giunta, che si pone come obiettivo il miglioramento della fruibilità del parco pubblico e l’eliminazione di rischi derivanti dalla presenza di alberi “pericolosi”. Ma è proprio sul concetto di pericolosità che il Comitato avanza qualche perplessità.
“Oggi esistono metodi diagnostici, sia analitici che strumentali, che possono oggettivamente dire se un albero costituisce pericolo a causa della sua stabilità”, sostiene Marisa D’Alfonso, referente del Comitato, “ e, nel caso fosse una fonte di pericolo, prima di procedere alla sua eliminazione, occorre fare ogni sforzo tecnico per salvarlo coniugando naturalmente i diversi aspetti. Non si può decidere solo con l’osservazione, seppur attenta e supportata dall’esperienza, se una pianta di alto fusto di oltre quarant’anni possa essere a rischio di caduta o meno. Non ci risulta che sia stata incaricata una ditta specializzata o che siano state eseguite tali indagini. Sicuramente le problematiche evidenziate nella relazione tecnico-agronomica sono vere”, prosegue D’Alfonso, “la soluzione proposta però (sostituzione dei pini con altre essenze) non è stata posta a confronto con altre, che invece prevedono la conservazione delle piante di pino esistenti, o almeno di quelle che non comportano nessun rischio e per le quali possono essere adottate opportune strategie di controllo delle radici”.
Anna Bontempo (Il Centro)
