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Davide D’Alessandro: “Saranno le donne a salvare Vasto dal declino”  

D’Alessandro, circola voce che lei sarà il Coordinatore politico della coalizione guidata dalla coppia Notaro-Cappa.
“Mi è stato chiesto con entusiasmo all’unanimità da tutte le liste e con entusiasmo ho detto sì. Ma non conta questo. Conta impegnarsi duramente per far comprendere a tutti i cittadini vastesi (e molti l’hanno già compreso) che queste due donne rappresentano la grande novità politica e l’ultima speranza per Vasto. Notaro ha una capacità profonda e riflessiva, ricorda indubbiamente il valore del padre Nicola, le sue qualità. Cappa mostra esperienza e umiltà. Dicevano che voleva fare soltanto il Sindaco. Non era vero. Voleva una prospettiva vincente, non la solita solfa, le solite guerriglie sotterranee. Le due Alessandra lavorano in piena sintonia, non hanno nessuna intenzione di replicare alle malignità. Vogliono solo trasmettere alla città il loro progetto, il desiderio ardente di far girare la carta, di arrestare questo declino senza fine”.
Perché usate sempre la parola declino?
“La parola declino è usata da tutti i candidati a Sindaco che vogliono sostituire Menna. Chi si candida a Sindaco vuole porre fine a quindici anni di declino, sennò si presenterebbe al fianco di Menna. La sinistra punta a vent’ anni di amministrazione. Soltanto Mussolini ha toccato il ventennio. Non è ora di far riposare chi imperversa da tre lustri? Voglio essere chiaro: se Notaro e Cappa amministrassero da quindici anni, voterei Carinci, Giangiacomo o Pennetta. L’alternanza è la salvezza della democrazia. Chi resta al potere troppo tempo si ammala e fa ammalare la città. Si creano pericolosi intrecci e vere patologie”.
Mercoledì verrà inaugurata la sede con una conferenza stampa?
“Sì e sarà l’occasione per sentire dalle due Alessandra da quanti incoraggiamenti vengono investite durante gli incontri con i cittadini, le categorie sociali e produttive, chi non ne può più del declino. Vede, una città può anche addormentarsi per un tempo breve, ma dal declino è difficile venirne fuori. Vasto resta una straordinaria cartolina, continua ad avere potenzialità incredibili, ma in questi anni sono mancati progetti e realizzazioni. Come facciamo a spiegare ai turisti che l’ultima imponente struttura realizzata è Aqualand? E dopo? Dopo niente. Notaro e Cappa sanno che turismo e cultura devono vivere insieme, ma sanno anche che senza nuove infrastrutture è finita. Mercoledì voglio sentire dalla loro voce perché dobbiamo votarle, che cosa vogliono fare e quando. La gente è stufa di promesse irrealizzabili. Vuole credibilità e concretezza”.
Tutti sanno che il ballottaggio è inevitabile e tutti si chiedono: cosa accadrà in quei quindici giorni?
“Il ballottaggio sarà Notaro-Menna. Inutile sognare il sindaco uscente fuori dal ballottaggio. Ha distribuito pani e pesci, purtroppo non a tutti i cittadini, come ha fatto qualcuno più in alto di lui, ma ai soliti noti. Ha sviluppato il centro di gestione del potere dei primi dieci anni, ma non ha realizzato, la città si è spenta tra le sue mani e ben prima del Covid. Poi, c’è un altro problema serio: lui, se vincesse, scapperebbe per le prossime Regionali lasciando al vice. Bisogna rompere questa operazione di puro potere, anzi impuro, e sono contento che Carinci, Giangiacomo e Pennetta si muovano in tal senso. In quei quindici giorni bisognerà mostrare coerenza, amore per Vasto e per il cambiamento e mettere insieme le forze. Unirsi a Notaro e Cappa e ridare slancio e speranza a questa città”.
Come immagina la nuova Giunta?
“Immagino e auspico una giunta guidata da una donna e piena di donne, diciamo quattro su sette, nel rispetto della legge. E immagino e auspico anche una donna Presidente del Consiglio comunale. Le donne sono migliori degli uomini, in politica e fuori dalla politica. Sono più serie, più attente. Se danno la parola, la mantengono. Se fissano un obiettivo, lo raggiungono. Lasciamo spazio alle donne. Saranno soprattutto loro a cambiare Vasto. Basta con le vecchie facce. Occorre una ventata d’aria fresca. Chi pretende il nuovo, non può votare il vecchio. Avete visto cos’è successo a San Salvo con la donna Magnacca? Una completa trasformazione della città. Possibile che Vasto debba arrivare sempre in ritardo? Comunque, meglio tardi che mai”.
La Redazione
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