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Italia Nostra: “Rischio massi nel porto antico”

E’ a  rischio il parco archeologico sommerso di Histonium a Vasto Marina. A minacciare  un sito unico nel suo genere, meta in estate di escursioni subacquee guidate organizzate da Italia Nostra,  è il Piano di Difesa della Costa predisposto dalla Regione Abruzzo che, proprio in quel tratto di litorale tra Trave e Cungarelle prevede il deposito di materiale lapideo sulla battigia al fine di potenziare l’opera radente già esistente. A lanciare l’allarme è Davide Aquilano, archeologo e presidente di Italia Nostra, associazione che porta avanti da anni azioni di tutela e di valorizzazione del patrimonio storico e culturale del territorio.

“Il completamento dell’opera radente, che prevede la posa in opera di grandi blocchi di pietra lungo il tratto costiero nei pressi del monumento alla Bagnante, porterà alla distruzione dell’eccezionale patrimonio archeologico presente in quel sito”, avverte il presidente di Italia Nostra del Vastese, “lo svolgimento dei lavori, tramite chiatte e mezzi pesanti usati per la movimentazione dei blocchi, comporteranno inevitabilmente la distruzione delle strutture murarie sommerse ed affioranti, ma anche di quelle nascoste dalla sabbia. Sarà un danno irreversibile ed inaccettabile”, prosegue Aquilano, “l’ennesimo scempio contro il patrimonio culturale italiano che, nel caso specifico, era già stato scongiurato nel 2011 quando venne paventata lì la costruzione di un porto turistico. Italia Nostra del Vastese ha intrapreso dal 2014 con sistematicità una seria attività di ricerca scientifica su quel sito,  in collaborazione con la cooperativa Parsifal di Vasto, oltre ad una parallela azione di promozione turistica in sinergia con il Consorzio Vivere Vasto Marina, con il quale organizza escursioni subacquee finalizzate al reperimento di fondi per continuare la ricerca e la promozione dell’importante sito archeologico”.

Il presidente dell’associazione chiama in causa il Comune e la Soprintendenza ai quali chiede di “bloccare la realizzazione delle opere previste in quell’area dallo studio preliminare del Piano di difesa della Costa della Regione Abruzzo. Si continuano a spendere decine di milioni di euro per opere inutili, se non dannose, mentre non c’è un solo centesimo per la ricerca archeologica”, insiste Aquilano, “si tenga bene a mente che la distruzione dell’eccezionale patrimonio archeologico di quel sito è stata scongiurata finora grazie alla attività delle associazioni di volontariato come Arci e Italia Nostra. Sarebbe anche interessante sapere che fine abbia fatto l’interrogazione parlamentare presentata un anno fa dalla deputata Carmela Grippa dopo una brevissima e parziale escursione subacquea nel Parco Archelogico sommerso di Vasto Marina”.

La parlamentare del Movimento 5 stelle rimase estasiata dai resti murari dell’antico porto romano al punto da invitare il Ministro Dario Franceschini a visitare il “tesoro custodito sotto le acque dell’Adriatico”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

immagine di repertorio

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