La decisione della Preesidente del Senato, Maria Alberti Casellati di stralciare l’emendamento che prevedeva la proroga di chiusura fino al 14 settembre 2024 è stata un doccia fredda per la città e per il territorio. Dura la condanna anche del presidente e del vice presidente della Camera Penale di Vasto, Giovanni Cerella e Fiorenzo Cieri.
A rischio ora c’è anche la permanenza della Procura e secondo gli addetti ai lavori anche del commissariato.
“Alla luce di quanto accaduto in Senato, la Camera penale – dichiara l’avvocato Cieri – ha avvertito un sinistro brivido autoritario ed il superamento della nostra democrazia parlamentare, ormai affidata a dei burocrati che si ascrivono anche il diritto e le capacità di ridisegnare la geografia dei tribunali oltre alle regole del processo, senza minimamente curarsi di quanto viene loro segnalato dal territorio e dai loro rappresentanti”.
“Questa decicione è, per Vasto e per tutto il suo territorio – si legge nella nota della Camera penale – una giornata segnata da un lutto civile decretato dalla morte di un luogo quale è il Tribunale, di amministrazione della giustizia. Un luogo che faceva sentire lo Stato prossimo e vicino al cittadino. Grazie alla decisione della Casellati lo Stato non ci sarà più. Vasto, l’Abruzzo e L’Italia hanno perso”.
Paola Calvano