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Laudazi: “Calliope: liberato il porto di Vasto, ma restano gli anbientalistostacoli”

Alcune nostre osservazioni – a difesa del Porto di Vasto – sul “fantasmagorico” progetto Calliope sembrerebbero essere state risolte , anche dagli estensori del progetto , i quali – scoperti con le mani nel sacco – hanno ammesso di avere sbagliato e corretto i perimetri previsti per il relativo intervento.

Ci permettiamo di non ritenere sufficiente la giustificazione addotta dagli illustri esponenti della Università del Molise , noti per essere stati sovente estromessi dalla pianificazione della propria Regione, proprio per la caratterizzazione vincolistica, eccessiva ed immotivata, delle proprie irrealizzabili proposte. In Abruzzo c’è la Università D’Annunzio per questi problemi.

Noi, da tempo, sosteniamo che occorra trovare a Vasto un corretto equilibrio tra le zone costiere fragili e protette delle Riserve e le aree portuali della Z.I. di Punta Penna, da trasformare in Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate, anche per il tramite di una attenta riconversione degli usi ammissibili , per i quali abbiamo anche presentato un dettagliato Piano Particolareggiato.

Sosteniamo anche che basta edilizia residenziale e consumo del suolo lungo la costa, a valle della S.S. 16 , che è necessario rimediare a ritardi ed orrori di superficialità ed incompetenza, commessi nella progettazione e nella realizzazione in corso della Via Verde e che occorre valorizzare il recupero delle emergenze monumentali dei trabocchi della nostra costa.

Per tutte queste questioni abbiamo prodotto atti, innovativi e moderni, poco ascoltati. Occorrono progetti particolareggiati che dicano, con chiarezza, cosa si può e cosa non si può fare lungo la costa. Proposte serie e non ulteriori vincoli.

Noi studiamo molto, pratichiamo bene il territorio e non accettiamo, da nessuno,illazioni di ridotta conoscenza delle questioni trattate o lezioni su ciò che deve essere fatto.

Crediamo, inoltre, nelle capacità di progetto , di vigilanza e di controllo delle associazioni ambientaliste, ma ne evidenziamo le limitate capacità di gestione e non sopportiamo le azioni subdole , partorite dai “sinistri” amici della nostra terra che , con la scusa della salvaguardia degli ecosistemi fragili del vastese, operano da anni per deprimere la economia del nostro paese e tentano di svilire il nostro Porto ed il nostro territorio, con l’utilizzo artefatto di vincoli, quasi sempre immotivati e tecnicamente insostenibili : occorrono sviluppo ed investimenti per creare lavoro ed occupazione.

Pensate, ora, cosa potrebbe ammantarsi – dopo aver sventato la aggressione opaca ed intrasparente al molo di levante del Porto di Vasto , che si deve allargare – dietro il tentativo di perseguire – in evidente contrasto con il vigente PRG, con il Piano Regolatore Portuale e con la perimetrazione della ZES – la doppia concomitante istituzione di una Riserva marina e di una ulteriore Riserva naturale regionale su tutta la fascia di territorio da Casarza/Vignola, fino alla Bagnante. Una pietra tombale ,una pazzia senza capo e ne coda.

A nostro parere , si tratta di una proposta progettuale da ricovero psichiatrico , avviata senza una chiara motivazione delle effettive ragioni (spesa maldestra di fondi pubblici) e dei fabbisogni globali della costa vastese , già bocciata nel passato, senza l’ascolto degli Enti e con la connivenza del Comune di Vasto , in danno dei vastesi , del lavoro dei nostri giovani e del nostro territorio.

Non ci possiamo infatti fidare, per la valorizzazione e la tutela della nostra gente , della Amministrazione che ci governa e che approva, contemporaneamente , riserve marine,  nuove riserve lungo la costa e piani di lottizzazione ( Piano Costa, Zona F3, C1) , che combina macelli nella progettazione e nei tracciati delle piste ciclabili, che blocca i finanziamenti per il turismo , che ritarda le bonifiche, costruisce male le isole ecologiche e le opere di protezione contro i dissesti e le frane.

A tutti, però, vogliamo dire con chiarezza : nessuno tocchi il Porto di Punta Penna o si permetta di decidere, dal di fuori o per nostro conto, il rilancio ed il futuro della nostra Vasto e della sua costa.

Il Nuovo Faro
Dott. Ing. Edmondo Laudazi

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