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Forno crematorio a San Salvo, si allarga il fronte del No

Propongono un referendum sulla realizzazione del forno crematorio in un’area diversa da quella individuata, ma la consultazione popolare non può essere indetta perché mancano i regolamenti attuativi. E’ questa la realtà con cui deve fare i conti il Comitato cittadino che, nato sulla scia dell’approvazione del progetto in consiglio comunale,  chiede all’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Tiziana Magnacca, di costruire il forno crematorio lontano dal centro urbano  e non nel perimetro del cimitero.

“E’ possibile, con una variante al piano regolatore, individuare un’altra area per evitare la costruzione di una struttura a forte impatto archittettonico e ambientale nel pieno centro urbano di San Salvo”, sostengono gli attivisti del Comitato, “tanto più che lo stesso progettista afferma nella relazione ufficiale che vi sarà la necessità di costruire un nuovo cimitero nei prossimi 10 anni. Il nostro appello alla politica è di tener conto delle istanze dei cittadini e di trovare una soluzione condivisa che, nel rispetto che tutti abbiamo dei defunti, non vada a compromettere il centro urbano cittadino. La speranza è che non si guardi all’immediato, ma al futuro di San Salvo”.

Intanto si allarga il fronte  dei contrari alla localizzazione individuata dall’amministrazione comunale, cioè all’interno del cimitero. Ai cinque consiglieri di centrosinistra – Marika Bolognese, Antonio Boschetti, Gennaro Luciano, Gianni Mariotti e Fabio Travaglini – si sono uniti il Partito Democratico, le liste civiche Più San Salvo, Avanti San Salvo, Italia Viva, Psi, Articolo 1 e Sinistra Italiana.

“Il centrosinistra di San Salvo esprime la propria netta contrarietà alla ubicazione del tempio crematorio, che verrebbe realizzato a 100 metri dalle abitazioni, vicinissimo al nuovo polo scolastico e in un’area a forte espansione residenziale”, dicono gli esponenti della coalizione, invitando “la maggioranza di centrodestra, non solo ad individuare un altro sito lontano dal centro abitato, ma anche a valutare concretamente la possibilità di realizzarlo  in condivisione  con gli altri comuni confinanti. Stiamo verificando, inoltre, attraverso i nostri consiglieri comunali, la correttezza delle procedure seguite dal centrodestra nell’adozione dei provvedimenti atti alla realizzazione del tempio crematorio, e appoggiamo pienamente la richiesta fatta dal Comitato promotore, di indizione di un referendum comunale quale strumento democratico che dà la parola alla cittadinanza verso cui la destra non mostra alcuna sensibilità. Ribadiamo il nostro convinto no al luogo scelto dal centrodestra per la realizzazione del tempio crematorio,  ed un convinto si alla cremazione quale atto di civiltà e quale scelta individuale di ognuno, da soddisfare e rispettare”, concludono i rappresentanti del centrosinistra.

Anna Bontempo (Il Centro)

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