Sale a tre il numero degli indagati nell’inchiesta aperta dalla Procura di Vasto sull’esplosione alla Sabino Esplodenti dove hanno perso la vita Nicola Colameo 45 anni di Guilmi, Paolo Pepe, 45 anni di Pollutri e Carlo Spinelli, 54 anni di Casalbordino.
Oltre al titolare dell’azienda, Gianluca Salvatore, il procuratore capo, Giampiero Di Florio e il sostituto procuratore Gabriella De Lucia hanno indagato anche il dirigenti Tiberio Giustiniano e Stefano Stivaletta e la stessa società per omicidio colposo, crollo di costruzione o altri disastri colposi ( articolo 434 del codice penale).
La pena prevista va dai tre anni ai dodici anni di reclusione. Gli indagati saranno difesi dagli avvocati Franco Barbetti del foro di Roma e Arnaldo Tascione di Vasto.
Ben venti le parti offese, 8 per Carlo Spinelli, 5 per Paolo Pepe e 7 per Nicola Colameo. La famiglia di Spinelli sarà assistita dall’avvocato Pompeo Del Re, quella di Paolo Pepe dall’avvocato Fiorenzo Cieri mentre i familiari di Colameo saranno assistiti dagli avvocati Alessandro e Marco Perrucci.
“La famiglia che assisto è distrutta come le altre due”, afferma l’avvocato Cieri.
Nell’inchiesta ora entrano in scena i Ris. I militari del reparto investigazioni scientifiche di Roa hanno esaminato il materiale che si trova sui corpi delle vittime ed eseguito il repertamento con il medico legale Pietro Falco.
Tutti i colleghi delle vittime, ma anche i titolari della Sabino sono profondamente turbati per quanto accaduto. Gianluca Salvatore ha visitato la famiglia Pepe e poi i familiari delle altre vittime per esprimere personalmente il cordoglio e la vicinanza dell’azienda a tutti loro.
“l responsabili dell’azienda sono veramente addolorati“, dice il difensore, l’avvocato Arnaldo Tascione . “Quello che è successo è stata una disgrazia inaspettata che ha sconvolto anche i miei clienti. Loro sono vicini alle famiglie in questo doloroso momento”.
Paola Calvano
