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I fratini tornano al mare: avvistati 40 esemplari

Sul litorale vastese non nidificano più dal 2017, ma capita in questo periodo di vederli svolazzare sulla spiaggia.  Sono 40 i  fratini  avvistati in questi giorni dai volontari, rincuorati dalla presenza del piccolo trampoliere diventato nel 2015 uno dei parametri per l’assegnazione della bandiera blu, il prestigioso vessillo della Fee. Dei 40 volatili adocchiati ben 35  hanno fatto la loro comparsa sul litorale sansalvese.

La zona si conferma come il sito di svernamento  più importante d’Abruzzo per questa specie”, spiega Stefano Taglioli, coordinatore del Gruppo Fratino di Vasto, “è la dimostrazione che le nostre spiagge sono ancora integre naturalisticamente in autunno ed in inverno, mentre in estate subiscono una pesante antropizzazione  ormai incompatibile con le aree protette. Prova ne è che il fratino da tre estati non nidifica più a Vasto Marina e nella riserva di Punta Aderci addirittura dal 2011. Ora si spera che a San Salvo Marina l’anno prossimo arrivi qualche buona notizia a fronte degli avvistamenti di questi giorni”.

Secondo i volontari è anche il risultato della delimitazione di una parte della spiaggia libera realizzata dal comune di San Salvo, con la supervisione del Gruppo Fratino di Vasto.

“L’attecchimento della vegetazione dunale, fra cui rilevante è la presenza della Cakile marittima con i suoi fiori sempre presenti in ogni stagione, ha agevolato non poco lo svernamento di circa 35 fratini in zona”, continua Taglioli, “erano già presenti negli anni scorsi, ma ora il loro numero è aumentato e si è consolidato”. 

E pensare che la stagione estiva si era chiusa con un bilancio negativo. Il fratino, piccolo uccello che negli anni ha sempre scelto la spiaggia di Vasto per deporre le uova, non nidifica più sul litorale vastese dal 2017. Continua a preferire altri lidi, come la costa molisana dove nel corso del 2020 si è verificato un boom di nidi, ben 24.

Il dato vastese, decisamente sconfortante, è contenuto nel report stilato da Taglioli e Sandro Tagliagambe.  L’area di studio è la fascia costiera dei comuni di Casalbordino, Vasto e San Salvo. I rilevamenti sono stati effettuati dai volontari con moltissime difficoltà dovute all’epidemia da Covid-19, nel periodo che rientra nella fase di riproduzione del piccolo trampoliere.

I motivi dell’assenza di nidificazioni necessitano di riscontro negli anni a seguire, per poter trarre indicazioni sufficientemente valide”, spiega Taglioli, “in linea generale si possono evidenziare una serie di elementi come il disturbo antropico, i cani lasciati liberi senza guinzaglio, la pulizia meccanica dell’arenile e, laddove presenti, vandalismi sui nidi stessi con asportazione diretta delle uova da parte di ignoti, oltre a  danneggiamenti alle gabbiette di protezione e alle recinzioni”.

Anna Bontempo (Il Centro)

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