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Fondazione Padre Alberto Mileno, i sindacati: “Schael e Verì non ci hanno incontrato”

Quando abbiamo inviato la richiesta d’ incontro, il 22 Settembre e il 7 Ottobre all’Assessore alla sanità Nicoletta Veri e il 7 Ottobre anche al Manager dell’ASL 2, il nostro scopo era quello di avviare da subito un tavolo di confronto sulle questioni legate alle dotazioni organiche del personale, al mancato budget riferito al periodo del Lockdown e alla riorganizzazione delle strutture socio sanitarie. La nostra non era una richiesta pretestuosa ma una necessità.

Il 22 settembre us, ancora i contagi si potevano contare sulle dita di una mano, oggi si parla in molte regioni di Lockdown. Noi volevamo comprendere il piano di sicurezza per il settore socio sanitario ex art.26 e per le strutture che ospitano anziani e persone fragili con pluripatologie. Ricordiamo che questo settore si stava gradualmente riorganizzando dopo la prima fase emergenziale che ha comportato una forte contrazione delle prestazioni per tutte le strutture socio sanitarie ex art.26 e a nostro avviso queste strutture andavano sostenute sia a livello economico che organizzativo per una graduale ripresa delle attività e per affrontare al meglio una seconda possibile ripresa della pandemia, che oggi purtroppo è realtà.

Consideriamo, come RSA FP-CGIL Fondazione Padre Alberto Mileno di Vasto che questo tavolo che ci avrebbe consentito peraltro di rappresentare altre proposte e sollecitazioni da portare al tavolo con l’Assessore e al Manager non sia stato attivato per tempo e ci dispiace che la nostra richiesta d’incontro sia stata sottovalutata.

Ciò purtroppo costringe tutti, ancora una volta, ad operare interventi in emergenza. Evidentemente siamo al punto di partenza e quanto vissuto da Febbraio a Maggio a poco è servito, e poco ha insegnato. Con l’aggravante che ampia parte del personale che dovrà nuovamente gestire l’emergenza, nelle strutture socio sanitarie e residenziali è già sufficientemente provato da quello che ha vissuto, e sa anche che non gli verrà riconoscimento neanche il premio Covid, non previsto dalla Regione Abruzzo.

Al danno purtroppo si aggiunge anche la beffa. I dipendenti di questo settore hanno il contratto scaduto ormai da oltre 8 anni.Oggi appare indubbio che è necessario un piano straordinario di sostegno a queste strutture socio sanitarie ex art 26 e alle strutture RSA, visto che siamo nuovamente in piena emergenza Covid-19.

Occorre guardare con priorità a quelle situazioni che rischiano di non reggere in questa fase emergenziale e bisogna superare il pensiero di chi sostiene che si tratta di sanità privata. Non è così, stiamo parlando di strutture socio sanitarie ex art. 26 CONVENZIONATE con il Sistema Sanitario Nazionale.

Strutture che si prendono cura di pazienti anziani fragili con pluripatologie croniche ed è competenza DELL’ASSESSORE e del Manager intervenire per trovare risorse e soluzioni sugli organici (organico emergenziale), far effettuare i tamponi al personale, superando quei vincoli che in questa fase emergenziale non hanno ragione di essere a partire dai vincoli alla spesa.Chiediamo di recuperare i mesi persi, prima che a pagare siino i soliti volti noti e cioè i LAVORATORI.

Chiediamo, in questa fase anche di riconoscere per i dipendenti delle RSA e delle strutture socio sanitarie ex art 26 il bonus Covid 19. Non si può chiedere ai dipendenti di questo settore solo di “obbedire”. Noi rivendichiamo gli stessi diritti, pari dignità e lo stesso trattamento economico riservato al settore pubblico.

Componenti RSA FP-CGIL FONDAZIONE PADRE ALBERTO MILENO VASTO

Leone Daniele

Ferdinando Costanzo

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