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A Schiavi d’Abruzzo chiude il centro di accoglienza profughi

Chiuderà, per la seconda volta in un anno, il centro di accoglienza profughi di località Colle Pizzuto a Schiavi d’Abruzzo. Il centro era stato riaperto ad agosto per ospitare un gruppo di immigrati arrivati da Lampedusa. A comunicare la notizia al sindaco Luciano Piluso sono stati gli operatori stessi.

“Ho saputo da loro – fa sapere Piluso – che sarebbero andati via perchè licenziati in quanto il centro chiude. Dalla prefettura non ho però ancora ricevuto al momento comunicazioni”.

Pare che la chiusura sia stata decisa del gestore per motivi economici. Ad occuparsi nel frattempo del trasferimento degli immigrati saranno i carabinieri della stazione di Schiavi, diretti dal comando di Atessa e i venti ospiti saranno distribuiti in altre strutture del Vastese. Molti di loro andranno a Gissi.

Il personale, che aveva preso servizio due mesi fa in sostituzione di altri colleghi spaventati dal dover gestire ospiti stranieri a rischio covid, ha ricevuto la lettera di licenziamento ad inizio settimana. E questa volta sembrerebbe che il centro di accoglienza dovrebbe chiudere definitivamente. E questo è quello che si augurano in paese anche se la notizia ha colto tutti di sorpresa.

“L’auspicio“, ha commentato l’ex consigliere regionale Paolo Palombaè che questa volta chiuda definitivamente. La struttura non è adeguata e probabilmente le autorità preposte dopo averlo verificato hanno preso la decisione. La speranza è che ci sia invece un futuro per il personale e che venga ricollocato al più presto”.

Come detto poc’anzi nessuno al momento sa il reale motivo reale della chiusura e il sindaco spera di ricevere presto notizie in proposito.

In passato il Cas di Schiavi era stato al centro di numerose polemiche e non solo. Dopo un’attività ispettiva dei carabinieri furono infatti state riscontrate diverse criticità dal punto di vista igienico sanitario e i responsabili che allora gestivano la struttura erano stati pesantemente multati. Poi ci fu la chiusura, ma il 6 agosto scorso era stato riaperto per accogliere 19 ospiti provenienti da Gissi.

A nulla erano valse le proteste del sindaco. Il centro era stato scelto perchè isolato e quindi più facile da gestire. La popolazione di Schiavi, formata in maggioranza da anziani non ha mai accolto a cuor leggero gli ospiti.

Paola Calvano

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