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Ecco il progetto per la variante, ma il Comune dice no all’Anas

Prima il tunnel, poi il viadotto e ora il “rilevato stradale” che da Cungarelle (località della costa) passerebbe sotto la Loggia Amblingh, deturpando uno dei paesaggi più belli e panoramici di Vasto. Ed è proprio per il suo alto impatto ambientale che l’amministrazione comunale ha bocciato senza esitazione l’ultimo progetto sulla variante alla Statale 16 proposto dall’Anas, la terza nel giro di tre anni. La soluzione tecnica, subito scartata dal Comune, è stata illustrata dai vertici dell’Azienda al sindaco  Francesco Menna e all’assessore ai lavori pubblici, Giuseppe Forte nel corso di una riunione che si è tenuta a Manoppello lo scorso mese di luglio.

“L’incontro, promosso dal senatore Luciano D’Alfonso, ha registrato il collegamento in videoconferenza dell’amministratore delegato dell’Anas, Massimo Simonini”, racconta Forte, “c’erano anche altri grossi calibri dell’Azienda, tra cui un nostro conterraneo, l’ingegner Eutimio Mucilli. In quella sede ci siamo permessi di presentare una breve cronistoria delle ipotesi di varianti alla Statale 16 e ho consegnato all’ingegner Mucilli alcuni documenti affinchè prendesse contezza e visione della nostra posizione. Ho detto pure che i vastesi sono pronti a creare una seconda No-Tav in Italia perché si oppongono decisamente alla ipotesi  di realizzare una variante davanti all’abitato di Vasto,  tra Vasto Marina e la zona del Muro delle Lame, Loggia Amblingh e via Tre Segni. Siamo contrari a questo progetto perché non alleggerirebbe il traffico e soprattutto perché l’inquinamento ambientale ed acustico andrebbe a ricadere sotto l’abitato di Vasto. Mi metto nei panni del turista chi passeggia lungo la Loggia Amblingh e vede passare sotto la balconata i camion”, aggiunge il vice sindaco, “ci andremmo a giocare quello che di buono il Padre Eterno ci ha dato, cioè il paesaggio che questa amministrazione comunale vuole preservare a tutti i costi. Questa nostra posizione non è condivisa da San Salvo. Siamo noi che dobbiamo difendere il nostro territorio.”

L’Anas, che per la variante alla Statale 16 ha a disposizione solo 87 milioni di euro, ha proposto, dopo aver scartato il tunnel a Vasto Marina (bocciato dalle stesse Ferrovie) e il viadotto  che avrebbe avuto un impatto ambientale notevole, un “rilevato stradale” con un cavalcavia alto sette metri: il nuovo percorso comincerebbe a Cungarelle e passerebbe al di sotto della Loggia Amblingh, deturpando e portando inquinamento e smog in una delle zone di maggior pregio naturalistico e storico della città. “L’ingegner Mucilli ha già conferito incarico ad una società milanese  per la redazione di un progetto finalizzato ad individuare una soluzione meno impattante del rilevato stradale”, rimarca Forte, “in caso contrario siamo pronti a creare  a Vasto un movimento come quello No Tav. Vogliamo la variante alla Statale 16 ma non deve deturpare la città”.

Forte rilancia la proposta presentata a suo tempo all’Anas e sulla quale  è stata trovata ampia convergenza tra le forze politiche in consiglio comunale.  Il percorso parte a nord, in corrispondenza del ponte sul fiume Sinello, ricalca il tratto iniziale di una strada di bonifica dismessa, prosegue salendo lungo il Vallone Maltempo per attraversare Sant’Antonio Abate e ridiscendere a sud di Vasto Marina ricollegandosi alla Statale 16 nei pressi della Fondovalle Trigno. Per realizzarla servono, però, 170 milioni di euro che l’Anas dice di non avere.

“La soluzione sarebbe quella di realizzare l’opera pubblica a lotti funzionali”, è la proposta del vice sindaco, “oppure in alternativa un casello stradale a Sant’Antonio Abate”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

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