La positività di un dipendente della Pilkington non ferma l’azienda. L’attività infatti prosegue con il potenziamento delle misure anti-covid già in essere riguardanti la costante sanificazione dei locali e dei reparti, il distanziamento fra i lavoratori e l’uso obbligatorio delle mascherine.
A confermarlo alle Rsu di fabbrica e ai rappresentanti provinciale di Cgil, Cisl e Uil è stato lo stesso presidente della Pilkington, Graziano Marcovecchio nel corso dell’incontro che si è tenuto a palazzo di vetro.
La riunione, convocata in un primo momento per discutere sul futuro dell’azienda e sugli investimenti in programma, si è incentrata soprattutto sull’emergenza Covid.
L’azienda ha disposto controlli su tutto il personale che è venuto a contatto con il lavoratore compresi i dipendenti delle ditte esterne con cui il dipendente ha avuto contatti nei giorni scorsi.
Oltre ai test sierologici i lavoratori saranno sottoposti anche a tampone e i dipendenti considerati a rischio contagio resteranno a casa fino a quando non arriveranno i risultati degli esami.
La direzione aziendale ha inoltre rassicurato i sindacati e ha garantito nuove iniziative di prevenzione che si aggiungeranno a quelle già esistenti ed attuate.
Marcovecchio ha inoltre invitato i sindacati a diffondere il messaggio della prevenzione. “Lo stabilimento è sicuro, ma è fuori dalla fabbrica che si annidano i rischi”, affermano i sindacati .“Anche il lavoratore risultato positivo è stato contagiato all’esterno della fabbrica. Facciamo quindi appello a tutti i lavoratori e alle loro famiglie a dimostrare senso di responsabilità difendendo se stessi con l’utilizzo delle mascherine ed evitando situazioni a rischio”.
Le notizie che invece arrivano dal reparto di Rianimazione dell’ospedale di Pescara sul 60enne sono preoccupanti. Il suo quadro clinico è stabile, ma avendo patologie pregresse, il Covid lo ha colpito pesantemente. L’uomo è infatti intubato e la prognosi è riservata. La moglie al momento non risulta contagiata.
Paola Calvano