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Vasto, alla riscoperta di Palazzo del Carmine

Fra via Marchesani e via del Fornorosso, nel 1738 vennero eseguiti i lavori per le costruzione della chiesa della Madonna del Carmine (dove sin dal 1362 esisteva la cappella dedicata a San Nicola degli Schiavoni).
A seguito dell’abbattimento di vecchie casette venne edificato un palazzo conventuale.
Incaricati furono i Padri Lucchesi (Chierici Regolari della Madre di Dio), insediati a Vasto dall’Università del Vasto e dai Marchesi D’Avalos, per riqualificare il nucleo urbano e reperire spazi ed aule necessarie per lo svolgimento della loro attività didattica a favore dei giovani della Città.
Nel 1761 vennero aperti
gli edifici adiacenti alla chiesa ed all’ex collegio Istonio.

I Chierici, nel cui ordine entrarono i vastesi Giuseppe Ricci e Luigi Barbarotta, insegnavano grammatica, retorica, filosofia, dottrina cristiana, e ricevevano un compenso annuo dall’Università del Vasto, di circa 180 ducati.
Nel 1742 fondarono,nel chiostro del convento, (oggi cortile del palazzo), la Congrega della Madonna della Neve, sebbene non riconosciuta dall’autorità ecclesiastica.
Nel 1809 il collegio venne soppresso ed incorporato allo Stato, ed il chiostro venne destinato ad accogliere il comando della Gendarmeria, della scuola pubblica e uffici vari della Municipalità.

Intanto venne sopraelevato il terzo piano per ospitarvi gli alunni delle scuole e dei convittori.

Successivamente l’edificio venne, destinato all’insegnamento scolastico dei Padri Gabrielisti di Monfort, intitolato “Collegio Istonio” successivamente soppresso, perchè i Gabrielisti avevano costruito, in Viale D’Annunzio, l’edificio dell’Istituto Immacolata.

Per qualche tempo il palazzo del Carmine fu sede della Curia Arcivescovile e qui Mons.Valentini ricevette l’abito talare dall’Arcivescovo Venturi il 15 agosto 1938.

Nel febbraio 2006 venne stipulato un accordo tra il Comune di Vasto e l’Arcivescovo Metropolita, Mons. Bruno Forte, sindaco il dott. Filippo Pietrocola, con l’intesa che alla Curia veniva concessa la proprietà dell’edificio ex Istonio e al Comune il comodato d’uso gratuito per 60 anni del Palazzo Genova Rulli di via Anelli.

GIUSEPPE CATANIA (NOIVASTESI)

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