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Fase 3, Conte: “Ci meritiamo il sorriso, l’allegria dopo settimane di duri sacrifici. Siamo a lavoro per il piano di rinascita”

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel pomeriggio di oggi è tornato a parlare agli italiani e lo ha fatto in occasione del 3 giugno, giorno della riapertura dei confini regionali.

“Da oggi 3 giugno apriamo i nostri confini regionali. Questo significa che ci potremo spostare da regione a regione senza più  autocertificazione. Una decisone presa in piena consapevolezza perchè i dati della curva epidemiologica ci dimostra che il sistema di controllo che abbiamo adottato sta funzionando e sta funzionando anche il nostro indirizzo politica di procedere sulla base di riaperture progressive in base a un costante monitoraggio.

A distanza di circa un mese dal famoso 4 maggio in cui abbiamo riaperto l’intera filiera della manifattura e i cantieri delle costruzioni i numeri possamo dirlo con la relativa prudenza ma anche con chiarezza sono incoraggianti. Gli ultimi monitoraggi non segnalano situazioni critiche nè segnalano sovraccarico delle strutture ospedaliere su tutto l’Italia. Il trend dei nuovi casi diagnosticati è in calo in tutte le regioni. Questo ci conforta, dimostra che la strategia adottata passo dopo passo in tutte queste settimane è stata ed è quella giusta e ci dà fiducia in vista delle decisioni che saremo chiamati ad adotatre nelle prossime settimane.

Colgo inoltre un rinnovato entusiamo, ci siamo inoltrati nella stagione bella, in giro, nelle nostre strade, nelle nostre piazze c’è questa grande attenzione per questa socialità ritrovata. Giusto. Ci meritiamo il sorriso, l’allegria dopo settimane di duri sacrifici, ma è bene ricordare sempre che se ci ci ritroviamo adeso in questa situazione, se siamo tra i primi paesi europei di riavviare le riprese delle varie attività economiche, sociali in condizioni di sicurezza è perchè abbiamo accettato tutti insieme di compiere dei sacrifici. Abbiamo accettato tutti insieme, responssabilmente, di modificare le nostre radicate abitudini di vita.

Dico solo: facciamo attenzione.

Le uniche misure efficaci a cui affidiamo l’opera di contrasto della diffusione del virus sono il distanzimento fisicio e l’utilizzo, ove necessario, delle mascherine di protezione. Abbandonare dunque il rispetto di queste precauzioni perchè si ritiene che il virus oggi sia scomparso, è una grave leggerezza completamente smentita dai dati dei contagi che seppur in calo continuano ad essere registrati quotidianamente.

L’altra notizia importante è che da oggi anche i turisti europei possono viaggiare verso l’Italia senza sottoporsi in quarantena. Oggi più che mai dobbiamo concentrarci sul brand dell’Italia nel mondo, per promuovere l’incomparabile patrimonio artistico, culturale che possediamo perché in tutti questi mesi la bellezza dell’Italia non è mai andata in quarantena.

La fase più acuta dell’emergenza sanitaria è ormai alle spalle e ora dobbiamo fare i conti con l’emergenza economica e sociale.

Dobbiamo ora continuare ad intervenire per tanti settori che sono in grave sofferenza. Penso ad alcune filiere della manifattura, penso al turismo, allo spettacolo e tanti altri settori come il commercio, l’artigianato, le piccole aziende. Dobbiamo tornare ad intervenire con nuove misure ancora più efficaci.

Ma questa crisi deve anche essere l’occasione per ridisegnare il Paese che vogliamo, per rilanciare, rinnovare l’Italia dalle fondamenta, per suparare tutti quei problemi strutturali che si trascinano da tempo. Dovrà essere un nuovo inizio.

Stiamo lavorando, abbiamo già iniziato a lavorare a questo piano di rinascita che poggerà su vari pilastri e dovrà raggiungere vari obiettivi: dovremo modernizzare il Paese, lavorando per la digitalizzazione, stiamo lavorando per incrementare i pagamenti elettronici, lavorando per all’innovazione, per rendere a portata di tutte le famiglie la banda larga. Dobbiamo inoltre lavorare pee capitalizzare, per sostenere le nostre imprese, le nostre filiere, le nostre piccole medie e imprese per consolidarle. Dobbiamo rilanciare gli investimenti, pubblici e privati, tagliare la burocrazia. Dobbiamo puntare per il diritto allo studio, per innovare l’offerta formativa”.

Concludo con un piccolo esempio. Oggi è partito il Frecciarossa, per la prima volta da Torino a Reggio Calabria. E bene, le nostre infrastrutture, queste materiali, hanno ancora un lungo percorso da realizzare. Dobbiamo lavoarare all’alta velocità di rete. Dobbiamo realizzare la doppia linea da Pescara a Lecce. Dobbiamo realizzare l’alta velocità in tutta la Sicilia. Dobbiamo realizzare l’alta velocità da Roma a Pescara. Da Reggio Calabria a Taranto.

Abbiamo tanto da fare. Tutti insieme ce la possiamo fare e sono sicuro che ce la faremo”.

Ascolta il discorso completo

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