Hanno bivaccato e bevuto birra, ma quando hanno finito di gozzovigliare hanno lasciato le bottiglie vuote vicino alle panchine di legno. La scena dei rifiuti sparsi a terra si è presentata questa mattina agli occhi di Marco Cannarsa, comandante provinciale Geav (guardie ambientali volontarie), che tutti i giorni effettua sopralluoghi all’interno della villa comunale.
“Quando questa mattina ho visto le bottiglie vuote ho pensato che gli operatori della ditta incaricata dal Comune avrebbero pulito”, racconta Cannarsa, “invece quando sono tornato sul posto nel pomeriggio ho notato che i rifiuti erano ancora lì e nessuno aveva provveduto a rimuoverli”.
Scene del genere sono purtroppo abbastanza frequenti. Il parco pubblico, accessibile anche di notte perché viene lasciato aperto, è spesso teatro di bivacchi i cui resti sono ben visibili il giorno dopo.
E’ bastato ripristinare i normali orari di apertura della villa comunale , rimasta chiusa durante la prima fase dell’epidemia da coronavirus, per dare il via libera agli indisturbati bagordi. Il 12 maggio scorso il sindaco Francesco Menna ha firmato una ordinanza con cui ha revocato un suo precedente provvedimento che disponeva la chiusura del parco alle 20, sulla scorta di alcuni sopralluoghi effettuati dalla protezione civile.
Anna Bontempo