Accoglie positivamente la notizia della creazione di un “gruppo scientifico” per il monitoraggio della flora e della fauna nel sito di interesse comunitario (Sic) di Vasto Marina, ma lamenta la scarsa considerazione che l’amministrazione comunale ha dei volontari. Torna a far sentire la sua voce il Gruppo fratino di Vasto, che nei giorni scorsi aveva manifestato preoccupazione per la mancata possibilità di monitorare il territorio.
“In Molise, dove sono stati consentiti i controlli, sono già stati individuati 7 nidi, nel Vastese finora nemmeno uno”, sottolinea Franco Sacchetti, “a conferma di un trend di drastico calo nelle nidificazioni, negli ultimissimi anni, che ha portato il Comune di Vasto a essere ultimo nella classifica regionale delle nidificazioni. Questo a causa dei continui atti di vandalismo, dello stato di abbandono del territorio, e del sostanziale disinteresse delle Istituzioni preposte alla gestione naturalistica dello stesso, e che in tanti anni non si sono preoccupate, nonostante le continue sollecitazioni, di posizionare nemmeno dei cartelli informativi, a tutela non solo del fratino, ma di tutto l’ecosistema costiero. Eppure tali cartelli sono stati gratuitamente approntati diversi anni fa, nell’ambito del progetto scolastico “Fra onde e sabbia” realizzato dagli alunni dell’istituto “F. Palizzi” di Vasto, sezione Grafica e Comunicazione, in collaborazione con il Gruppo Fratino, e presentati l’11 giugno 2017 presso il Biotopo di San Salvo, al termine della manifestazione “Generazione Mare” del Wwf, alla presenza dell’assessore all’ambiente di Vasto Paola Cianci e della gestione della Riserva. In questo scenario di scarsi intenti collaborativi, Il Gruppo fratino Vasto, che fa parte del Coordinamento Regionale, ha continuato in tutti questi anni a monitorare la specie, garantendo il successo di varie nidificazioni, denunciando abusi e vandalismi, realizzando ogni anno un report a disposizione della comunità scientifica regionale e nazionale. Tutta questa esperienza non viene mai nemmeno citata dalla gestione della riserva”, continua Sacchetti, “ come al solito si chiamano esperti esterni, della cui nomina peraltro non risulta alcuna traccia negli atti comunali, né è mai stata comunicata neppure in via informale al nostro Gruppo, nonostante i frequenti contatti, disattendendo ancora una volta quella che dovrebbe essere una logica e normale politica di collaborazione, per il bene dell’ambiente”.
Anna Bontempo (Il Centro)