Nella vita non sapremo mai come andranno a finire le cose, ma ricorderemo sempre come sono iniziate. A Vasto questa tornata Amministrativa Comunale è cominciata con una sorta di truffa – mollata ai cittadini vastesi – di presunta svolta generazionale , con l’affaccio di persone nuove e di metodi che nelle intenzioni , avrebbero dovuto fare dimenticare la tristezza ed il declino dei dieci anni precedenti della gestione del Sindaco Lapenna.
La verità contraria si è appalesata evidente agli occhi di tutti: le medesime persone ad operare e le identiche procedure di prima, nella piatta prosecuzione di una gestione “sinistra”, incapace di qualsiasi scatto di orgoglio, clientelare e finalizzata alla mera tutela della rendita di posizione parassitaria e sciatta che ha scoraggiato qualsiasi iniziativa.
Nel frattempo il nostro territorio è stato ulteriormente depredato: alla chiusura dell’Ospedale di Gissi e del Co.t.ir, allo scippo dell’ex Consorzio Industriale , hanno fatto seguito lo spoglio progressivo dell’Ospedale San Pio, lo scippo del Consorzio di Bonifica, del Ci.Ve.Ta., delle autolinee Cerella, etc, tutti affidati, per anni, ad improbabili gestioni Commissariali o esterne al territorio. Sono scadute di efficienza tutte le infrastrutture sovratteritoriali ed i gioielli di famiglia sono stati svenduti, nell’assoluto disinteresse degli amministratori comunali.
Ma ciò non basta. Tutti i servizi comunali destinati al cittadino vastese sono ulteriormente peggiorati: mattatoio comunale dismesso; viabilità sconnessa e pericolosa; manutenzioni della segnaletica, del verde, dei parchi e dei giardini sempre in ritardo con i tempi; servizio idrico esoso ed in affanno perenne ed illuminazione pubblica a singhiozzo; erbe ed erbacce dovunque e spiaggia in abbandono; condizioni di vivibilità e di sicurezza disastrose, anche per l’evidente aumento delle nuove povertà. Il nostro Comune è diventato nemico dei suoi cittadini, appannato ed intrasparente, nascosto dietro il sorriso dolce e apatico del Sindaco e della sua Giunta, non in grado di promuovere la benchè minima azione di sviluppo. Ostinato nel rifiutare anche i numerosi aiuti ed i contributi che sono stati forniti nel tempo.
Poi è arrivato il Covid 19, che ha ammantato ogni evidente inefficienza, agli occhi della cittadino, sostituendola con la paura della soccombenza e con il disagio per il distanziamento sociale: due mesi da incubo, scanditi dal gracchiare ossessivo di un altoparlante che ci invitava a restare casa. Piano piano tutto ciò sta, per fortuna, passando.
Ora si deve ripartire: due mesi utili per organizzarsi sono stati perduti. Nessun sussulto. Occorrerebbe, invece, tutelare il ruolo e la funzione del nostro territorio; ripensare ed attuare una profonda riorganizzazione strutturale della macchina amministrativa comunale, accelerare i programmi di miglioramento e di bonifica ambientale, lanciare un programma di opere pubbliche e di progettazione concordata che promuova gli investimenti, assegnare le concessioni demaniali in vista della imminente stagione estiva, agevolare interventi nel Centro Storico, promuovere lo sviluppo del porto e la riconversione della area industriale lungo la Statale 16 per il terziario ed i servizi, lanciare un poderoso programma di edilizia economico popolare convenzionata, dislocare e riorganizzare i mercati cittadini anche con le nuove regole di prevenzione, semplificare e deburocratizzare la nostra Vasto, curare le manutenzioni della città e la efficienza dei servizi, attuare il piano dei chioschi e dei dehors, incentivare le attività economiche che soffrono per la crisi, contrastare le nuove e le vecchie povertà, etc.
Tutto questo bisognerebbe fare con il massimo impegno e la migliore celerità per onorare il mandato elettorale richiesto, estorto ma ottenuto dai cittadini vastesi e per avviare di gran lena la ripartenza economica e sociale del nostro territorio. Sapranno farlo il Sindaco di Vasto e la sua Giunta, alla luce dei comportamenti tenuti negli ultimi quattro anni?
Il Nuovo Faro crede di no, non avendo riscontrato nella attuale amministrazione le indispensabili capacità, nè il dovuto interesse. Sperando di sbagliare questa negativa previsione, per la nostra parte ci impegneremo ugualmente in una strenua operazione di pungolo operativo, di stimolazione progettuale e di verifica puntuale dei vari obbiettivi da raggiungere in questo scorcio di mandato, come abbiamo fatto in questi anni, in verità senza successo. Nessuno infatti è risultato mai più sordo di chi non ha voluto sentire . E prepareremo l’inevitabile avvicendamento che i cittadini sconcertati vorranno realizzare per garantire i propri diritti ad uno sviluppo equilibrato ed ecosostenibile e che contemperi le esigenze della economia vastese, con il diritto al miglioramento della propria qualità della vita.
Il Nuovo Faro di Vasto – Edmondo Laudazi