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I Sindacati sul San Pio: “Dilemma Ospedale, Dopo 2 mesi ed un lungo percorso, arriviamo al bivio: luogo di cura o luogo di contagio?”

Diletta Campagna  e Maria Assunta Carlino (RSU CISL FP del P.O. Vast) e Nicola Malatesta, Segretario Aziendale CISL FP  hanno scritto al Direttore Generale ASL 02 Abruzzo, Thomas Schael e all’Assessore alla sanità, Nicoletta Verì.

Ecco la nota.

La scrivente segreteria territoriale della CISL FP è costretta ad intervenire quasi quotidianamente sull’argomento del contagio da Covid-19, visto che il rischio di contagio si è ormai ampiamente e tristemente manifestato ed esteso nelle nostre zone e ha colpito sia i cittadini, sia i pazienti e ancor peggio gli stessi operatori sanitari (e sono tanti) che al contrario avrebbero dovuto rappresentare un riferimento e l’ultimo baluardo di difesa per chi si vede costretto a ricorrere alle loro cure e assistenza.

Abbiamo scritto più volte in merito, anche se ignorato completamente… ma non finisce qui. Adesso viene fuori…” CILIEGINA SULLA TORTA” … che, stabilito da una nuova disposizione, dal 27 aprile si può ripartire GRADUALMENTE aprendo alle attività ambulatoriali, poiché bisogna ricordarsi delle altre patologie anche gravi, come le patologie oncologiche, che devono trovare risposta alle loro necessità. Giustamente aggiungiamo, ma proprio ora che il contagio ha interessato anche i Reparti di Oncologia di questa Azienda (ancora memori della scelta “brillante” dell’Ospedale di Ortona come centro Covid) e non ultimo anche le Sale Operatorie?? Ma c’è davvero qualcuno (in grado) che esamina e valuta nel rispetto della Legge 81 (Sicurezza sul Lavoro) seriamente la mappa del rischio??? C’è un Ufficio di Prevenzione e Protezione deputato a valutare tutto ciò o si procede “artigianalmente” a TENTONI??

Vero è che da un paio di settimane c’è stato un progressivo miglioramento sulla disponibilità di mascherine e DPI, anche se ancora a macchia di leopardo e secondo una graduazione non basata su criteri pesati correttamente e “pubblica”, ma “ad personam” nell’assegnazione prioritaria e nei quantitativi disponibili. Però, alla carenza di DPI si sta sopperendo soprattutto per merito di tanta gente comune, artigiani, imprenditori, volontari, ecc.… dal cuore d’oro, che provvedono a consegnarci spontaneamente tanto materiale reperito nei modi più disparati, pur di sostenere questa dura battaglia…pure a volte con materiale non idoneo e non per colpa loro. E in questo l’Azienda ancora una volta, cosa sta facendo, visto che non abbiamo notizie ufficiali in merito!!!

L’unica disposizione diligentemente e tempestivamente diramata è che dal 27 si può ripartire gradualmente con le attività ambulatoriali da prenotare, dietro richiesta del medico (impegnativa), partendo con le urgenze e le brevi (entro i 10 giorni). Ci si chiede se nello stesso tempo hanno avuto contezza della disponibilità di percorsi separati, spazi idonei e sanificati, di materiali (DPI) in notevole quantità se non illimitati, di telini, carta da lettino, ecc….e non ultimo di personale idoneo, ovvero sottoposto a tampone e che può effettuare tali prestazioni in sicurezza, sia per i cittadini che si sottoporranno agli accertamenti, sia per gli operatori stessi.

Se invece, si fosse pensato diversamente, davvero si potevano differenziare sia i percorsi, sia le attività ambulatoriali ed operatorie nelle varie Strutture Ospedaliere aziendali. Gli Ospedali Covid sarebbero stati naturalmente individuati a Chieti e Vasto, poiché sedi delle uniche due UU.OO. di Malattie Infettive, ma così non è stato. Se invece, come p. es. si era dichiarato l’Ospedale di Lanciano e Vasto quali Ospedali No-Covid, si doveva conseguentemente procedere in modo tale che in queste Strutture si continuava ad operare con interventi di elezione (anche gli interventi Ortopedici di routine dirottati su una e gli interventi chirurgici nell’altra), impedendo di far affluire ambulanze/118 in questi Ospedali, dirottandoli in altra Struttura identificata come “DEDICATA” ad accogliere tutti i Pz. con i diversi sintomi, esercitando “azione di screening” in loco anche potendoli ricoverare e solo dopo aver escluso la loro positività, inquadrati correttamente sulla relativa patologia, si sarebbe potuto procedere ad assegnarli all’Ospedale di riferimento per il trattamento di quella patologia. In fondo era copiare in meglio, le tendopoli e tensostrutture realizzate davanti a tanti Ospedali del Nord, ma disponendo di veri letti, corsie e camere attrezzate…solo per questo avevamo condiviso la scelta del Direttore sulla contrarietà alle tende, ma con l’ottica di migliorare ed evitare gli errori del Nord. Invece si è preferito reperire posti letto chiedendo semplicemente ad ogni U.O. di mettere a disposizione qualche posto letto per poter ricoverare i Pz. sospetti in attesa di accertamenti e fare il tampone…con le conseguenze che tutti ormai conosciamo…un bel “MINESTRONE” …che secondo come giri, ha prodotto nelle scorse settimane…chiuso Med. e Ortop. a Lanciano….chiuso Geriatria. a Ortona….chiuso Ortop. a Vasto…ecc.… chi sarà il PROSSIMO????

Abbiamo provato a suggerire qua e là anche di valutare l’opportunità di non ricoverare Pz. in attesa di tampone presso qualunque U.O. bensì di suddividerli almeno in base ai padiglioni, come facilmente e strutturalmente poteva realizzarsi p. es. nella Struttura Ospedaliera di Vasto e/o Lanciano.

Ci sarà qualcuno che su questo valuterà il danno apportato alla comunità, danno alla salute di cittadini, Pz. ed operatori??…continuando…danno per mancata “produzione” di salute in termini economici per sospensione delle attività ambulatoriali??…danno prossimo e futuro anche sui ritardati ma necessari interventi non eseguiti a tanti bisognosi Pz. a cui è stato solo risposto in questi mesi di aspettare e dover stare a casa???

Nei confronti proprio di tutti è DOVEROSO dare delle spiegazioni e delle risposte che non si limitino alla ormai nota ”storiella degli EROI e degli ANGELI”… e nonostante tutto il personale sanitario ha risposto come doveva…non si è tirato indietro…non si sono mostrati fannulloni e mandato caterve di certificati falsi di malattia….assicurando la turnistica anche saltando i riposi…..d’altro canto invece, non si può rilevare la stessa PRESENZA e VICINANZA da parte dei vari dirigenti troppo presi da altro e/o in riunioni delle cosiddette Commissioni Tecnico-Scientifiche….RICORDATEVELO PER IL PRESENTE E….ANCHE PER IL FUTURO!!!!

NON è per caso che cerchiamo tuttora di evidenziare i ripetuti errori nelle scelte finora effettuate e tentare di suggerire altri possibili punti di vista e soluzioni, senza far riferimento alcuno ai numeri, siano essi riferimento di Pz. e/o operatori contagiati, giacché anche i NUMERI MENTONO SE… come già detto poco sopra, i tamponi non si fanno o se ne fanno pochi o addirittura le risposte non arrivano o arrivano perfino sbagliate, ecc… Quindi le statistiche interessano altri, non noi che veniamo definiti istituzionalmente “PARTE SOCIALE”. Per questo sappiamo che i numeri servono solo a dimostrare come giusta una decisione presa, vale per una decisione di chiusura come per una decisione di riapertura da parte degli Organi decisionali.

Orbene, a differenza di tanti altri intervenuti sul tema, con fini politici, sindacali, elettorali e/o di tessere, che fanno “scandalismo” e “presa” sull’opinione pubblica, usando statistiche e numeri per secondi fini (come chiedere le dimissioni di un Direttore Gen. e/o un Assessore, ecc…), noi non chiediamo dimissioni di chicchessia, ma come rappresentanti dei lavoratori abbiamo l’obbligo (ne siamo convinti) di dover informare tutti sulla realtà di quanto accade, perfino l’uomo della strada deve poter conoscere i fatti, dobbiamo segnalare per dovere di VERITA’ e ancor più nell’interesse della tutela e salvaguardia del diritto alla salute che ogni Azienda specie Sanitaria ha come compito primario.

Le RSU CISL FP del P.O. Vasto

Diletta Campagna   

Maria Assunta Carlino

Il Segretario Aziendale CISL FP Nicola Malatesta

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