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Appello per salvare turismo e commercio. Dai Consorzi Vivere Vasto Marina e Vasto in centro le proposte anti-crisi

Congelamento del pagamento delle imposte per il 2020 e annullamento di quelle che non hanno alcun riscontro in termini di servizi prestati, interruzione dei canoni di locazione per i mesi di chiusura, destinazione dello stanziamento della Regione Abruzzo al commercio e al turismo. Sono alcune delle misure straordinarie che i consorzi Vivere Vasto Marina e Vasto in centro propongono ai rappresentanti istituzionali del territorio per sostenere le attività commerciali e turistiche nella grave crisi dovuta all’emergenza sanitaria da coronavirus.

I due sodalizi, che rappresentano circa 150 operatori turistici e commerciali, si rivolgono al sottosegretario ai rapporti con il Parlamento, Gianluca Castaldi, alla deputata Carmela Grippa, ai consiglieri regionali Sabrina Bocchino, Manuele Marcovecchio, Pietro Smargiassi, al responsabile della segreteria del presidente della Regione, Eletwardo Sigismondi e al sindaco di Vasto Francesco Menna.

“Rappresentiamo la stragrande maggioranza del commercio locale, un importante tessuto economico che manda avanti l’economia cittadina, promuovendo da sempre azioni per incrementarne lo sviluppo e offrendo agli aderenti gli strumenti necessari per migliorare il fattore lavorativo”, scrivono Piergiorgio Molino e Marco Corvino, “già prima della pandemia le attività commerciali si trovavano in una situazione di scarsa liquidità, dovuta alla crisi economica iniziata nel 2008 e per far fronte ad essa avevano dato fondo ai propri risparmi o si sono esposti con le banche indebitandosi. Oggi viviamo un’emergenza che non sappiamo come fronteggiare. Da soli sicuramente non abbiamo strumenti sufficienti a farlo. Molti di noi, già pieni di merce delle nuove collezioni o di materiale da tempo ordinato, si trovano a dover gestire fornitori che aspettano di essere pagati, proprietari di locali che attendono canoni di locazione e utenze, che nonostante le attività chiuse, continuano ad essere fatturate. Ad oggi“, aggiungono, “con la chiusura delle saracinesche, la situazione ha assunto connotati drammatici. Siamo consapevoli che il problema non avrà risoluzione immediata, e che la semplice riapertura non sarà sufficiente in quanto ci sarà meno domanda di beni voluttuari e meno gente che si sposterà. Per questo chiediamo di attribuire ancora più attenzione al nostro settore che rappresenta la linfa del tessuto economico italiano, andando a porre in essere misure straordinarie di supporto”.

Le proposte sono: il congelamento del pagamento delle imposte per il 2020 da parte di tutti gli enti e l’annullamento di alcuni di esse che non hanno alcun riscontro in termini di servizi prestati, l’interruzione dei canoni di locazione per i mesi di chiusura, la destinazione del fondo previsto dalla Regione di 11 milioni di euro a fondo perduto ai settori più mortificati dalla crisi.

Anna Bontempo (Il Centro)

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