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Laudazi: “Intervenire urgentemente sull’Acquedotto”

Questo difficile ed increscioso periodo della nostra storia passerà presto , con il favore di Dio, e la Città del Vasto – come la maggior parte delle città e dei paesi italiani – si troverà ad affrontare tutte le problematiche post pandemia, collegate alla ripresa e al rilancio sociale ed economico del territorio.

Se le cose manterranno l’attuale andamento epidemiologico, la imminente stagione estiva ci dovrebbe consentire di recuperare piano piano, la tranquillità e  la serenità operativa. Ciò accadrà – però – solo  se gli Amministratori comunali avranno fin da ora iniziato ad operare concretamente  per la risoluzione dei tanti problemi che appesantiscono i servizi del nostro territorio.

Pensiamo in particolare alla deprecabile situazione degli approvvigionamenti idrici e degli acquedotti cittadini. Sono passati molti mesi dallo scorso settembre, ma nessuna concreta soluzione è scaturita dai tanti tavoli tecnici, più volte annunciati, ma sostanzialmente restati privi di qualsiasi riscontro.

Nè finanziamenti e nè soluzioni. Solo onerose bollette a gogò.  Fa specie osservare – a riguardo – il silenzio assordante  della amministrazione comunale di Vasto – del Sindaco Francesco Menna e dell’Assessore ai LL.PP. Peppino Forte -, in attesa non si capisce di cosa.

Poichè  il nuovo adduttore dell’acquedotto del Verde di certo non sarà realizzato entro la estate  e poiché la stessa Diga di Chiauci  presenta ancora problemi di  chiusura delle paratie ed è in ritardo, questo anno, per il riempimento del suo  bacino, si corre il rischio di restare in grande emergenza. Saranno dolori non solo per il turismo, ma anche per le esigenze della intera  popolazione vastese.

Si rende necessario quindi, ancora una volta, suggerire di avviare almeno una urgente campagna di riduzione delle perdite delle tubature rotte, poichè risulta che nè il Comune e nè la Sasi lo starebbero  facendo e che, addirittura, le apparecchiature cerca perdite siano incredibilmente  ferme nei magazzini della società di gestione.

 Ci si attivi immediatamente.

La amministrazione si faccia anche  carico di  riattivare la dotazione idrica derivabile dal potabilizzatore  industriale della Arap, da cui può essere recuperata l’acqua stagionale sufficiente ad alimentare Vasto Marina, come avveniva negli anni 80 .

Il Sindaco e l’ Assessore si accertino, altresì, che venga finalmente  messo in esercizio dalla Sasi il serbatoio di Ponte Moro (pronto da una ventina di anni) e che sia ripulita la sorgente dell’acquedotto del Sinello, in modo da poter ridurre il flusso ed il rilancio dal partitore di Monteodorisio verso il medio Vastese ed aumentare l’acqua diretta verso la nostra  costa, durate il periodo estivo.

Queste  attività non possono  risolvere certamente  tutti  i gravi  problemi dovuti all’insufficiente  approvvigionamento idrico del territorio, ma potrebbero almeno dimostrare che gli amministratori sono costantemente sul pezzo nel tentativo di ridurre disagi e difficoltà che, a causa del loro immobilismo, torneranno a cadere sulla testa degli operatori economici e dei cittadini vastesi. Oltre al virus occorre evitare che ci possa essere una estate di fuoco.

Edmondo Laudazi  – Il Nuovo Faro

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