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Oggi il settantesimo anniversario dell’ occupazione del Bosco Motticce

Ricorre oggi 12 marzo il settantesimo anniversario dell’ occupazione del Bosco Motticce, allorquando si radunarono (nell’ incrocio Via Trignina – Via Montenero, a lu Vurricce) oltre 1500 sansalvesi, che si portarono verso il Bosco.
L’ occupazione durò diversi giorni, si concluse (per l’ eroico intervento di Bruno Corbi) senza vittime, ma con molti denunciati a piede libero, poi rinviati a giudizio, condannati ed alla fine amnistiati.
La dura lotta popolare si concluse con la concessione delle terre civiche ai contadini, cosa che apri la strada a molti lavori di sradicamento del sottobosco (gli alberi di alto fusto erano già stati sradicati durante la seconda guerra mondiale) ed alla conseguente bonifica.
Già i lavori di bonifica generarono una prima economia, per quanto piccola. Ma fu il possesso di quelle terre (a famiglie per secoli nullatenenti) che consentirà ai contadini di firmare cambiali per costruire la prima cooperativa agricola in provincia di Chieti.
La costruzione della massiva cooperazione locale consentì la circolazione di nuovi ed importanti capitali, i quali insieme a quelli prodotti dalle industrie (che sarebbero arrivati quindici anni dopo), resero possibili i successivi investimento in edilizia e nel terziario commerciale, artigianale e libero professionale.
Per questo San Salvo, nel volgere di un trentennio, divento’ uno dei 100 Comuni della piccola grande Italia, accogliendo oltre quindicimila nuovi concittadini che la portarono a diventare la CITTA’ DI SAN SALVO.
Oggi, che tutto sembra essere “rimesso in discussione”, dobbiamo prendere ad esempio quella lotta, che i sansalvesi non esitarono a fare rischiando la galera e la loro stessa vita.
Ecco, dunque, il motivo per il quale avevamo previsto l’ apposizione di un’ opera scultorea, che avremmo voluto inaugurare il 15 marzo, con autorità locali, regionali e nazionali.
Purtroppo, non è stato possibile a causa del coronavirus. Ovviamente faremo la cerimonia dopo la fine dell’ emergenza sanitaria.
Nel frattempo vogliamo, comunque, attraverso questo comunicato, chiedere alla Città di ricordare che settant’ anni fa 1500 contadini, avviandosi verso un bosco (anzi un sottobosco), di fatto si avviarono verso il loro futuro di lavoro, prosperità e benessere.
Associazione
“Il Bosco e la Bandiera”
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