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Sbancamento a Casarza, ora scatta l’esposto

Accertare se l’abbattimento della vegetazione e lo sbancamento del terreno, per circa 100 metri quadri, in località Casarza, lungo la costa vastese, sia avvenuto in presenza di eventuali autorizzazioni paesaggistiche, ambientali e demaniali. E’ la richiesta contenuta nell’esposto inoltrato ieri alla polizia locale dalle guardie volontarie del Wwf , nel cui mirino è finito un sentiero, realizzato con un mezzo meccanico, che collega la pista ciclopedonale della Via Verde, alla spiaggia sottostante, dove esiste un ricovero per natanti.

Al momento del sopralluogo non vi era la presenza di alcuno, né di mezzi meccanici, né di tabelle dei lavori di cantiere come previsto dal Testo Unico edilizia (DPR n. 380/2001)”, scrive Claudio Allegrino, guardia ambientale del Wwf,   nell’esposto indirizzato ai tenenti Antonio Di Lena e Orlandino Carusi della polizia locale, “appena a ridosso della pista ciclabile  si è potuto constatare il recente abbattimento della vegetazione e lo sbancamento del terreno, per circa 100 metri quadri, presumibilmente avvenuto con un mezzo meccanico. Da una sommaria analisi dei lavori effettuati parrebbe che l’abbattimento della vegetazione e lo sbancamento del terreno abbiano avuto la finalità di realizzare, seppur in maniera grossolana, una strada che colleghi la pista ciclabile alla spiaggia sottostante”.

Allegrino, allertato a sua volta da Stefano Taglioli, ambientalista storico locale,  chiede quindi di accertare se gli interventi siano stati autorizzati con il rilascio dei vari nulla osta da parte degli enti preposti. Il sentiero aperto con la ruspa è ben visibile sia dal parcheggio attrezzato di Casarza, sia lungo la pista ciclopedonale molto frequentata dagli appassionati delle due ruote e sulla quale sono rimasti impressi i segni lasciati dal mezzo meccanico.

Sono stati alcuni cittadini, che erano andati a passeggiare da quelle parti a dare l’allarme nei giorni scorsi, segnalando alla redazione del Centro lo sbancamento effettuato all’altezza del parcheggio, in un tratto dove esiste già un sentiero per l’accesso al mare, ampiamente sfruttato in estate. Si tratta quindi di capire ora chi ha commissionato i lavori e se sono regolarmente autorizzati. Altra stranezza è che lungo la ciclovia ci sono dei tratti interdetti con dei “dissuasori” ed altri facilmente accessibili ad auto e moto.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

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