Banner Top
Banner Top

I malesseri del centrodestra, le armi del centrosinistra

Lo spettacolo che sta dando a Chieti il centrodestra abruzzese non è certo edificante. Nonostante l’arrivo di Matteo Salvini e la sua insistenza nel ribadire il nome di Fabrizio Di Stefano, l’ufficializzazione del candidato Sindaco per le elezioni di maggio è ancora in alto mare. Fdi e Forza Italia mantengono posizioni distinte e ogni partito sembra puntare su un proprio candidato.

Non solo. Ieri il Sindaco uscente, Umberto Di Primio, ha anche redarguito pesantemente il leader della Lega per alcune dichiarazioni di attacco all’Amministrazione che sta per lasciare, dichiarazioni francamente incomprensibili. Il problema è che i responsabili della Lega in Abruzzo, oltre che far trovare al leader la felpa da indossare, avrebbero dovuto istruirlo sull’Amministrazione uscente e soprattutto su alcuni membri della stessa che sono passati proprio nella Lega.

Insomma, è come se Salvini avesse rivolto critiche alla propria parte senza avvedersene. Errori impensabili quando i partiti erano partiti veri, errori da dilettanti ora che i partiti sono diventati formazioni personalistiche e autoreferenziali.

Ovviamente ciò che sta accadendo a Chieti preoccupa, e molto, chi opera politicamente a Francavilla, Lanciano e Vasto, i tre centri della provincia di Chieti chiamati a votare a maggio del 2021.

Se il buongiorno si vede dal mattino, buonanotte ai suonatori, verrebbe da dire!

Per quanto riguarda Vasto, la città che più interessa ai nostri lettori, c’è stato un intervento molto significativo da parte del Coordinatore regionale di Fdi, Etelwardo Sigismondi. Ha detto che è impegnato a fare altro e ha aggiunto che a Vasto ci sono altre personalità in grado di candidarsi a Sindaco.

Ha in pratica raccolto la prima parte del nostro precedente articolo, in cui abbiamo sostenuto che, essendo egli un candidato naturale al Parlamento, difficilmente si sarebbe calato nella battaglia cittadina. Battaglia aperta, in ambito locale, dove proprio in casa Fdi si registra, grazie anche ai sondaggi molto favorevoli, una notevole effervescenza.

A questo punto, il segretario, il giovane Marco Di Michele Marisi, giovane ma da tanti anni impegnato nella vera militanza di partito, è pronto a raccogliere la sfida e a lanciare la propria candidatura.

Forza Italia, in netto calo nei consensi, sa di non avere una grande possibilità, al tavolo delle trattative, per avanzare un proprio nome. Il problema vero è in casa Lega, intanto perché non si sa ancora quale sia la casa della Lega, nel senso che il partito, pur facendo i gazebo, non è mai stato strutturato, non riesce ad avere neppure un coordinatore cittadino.

Nelle ultime elezioni regionali ha colto la palla al balzo del momento favorevole piazzando due consiglieri regionali, Manuele Marcovecchio e Sabrina Bocchino. Non occorre fare i maghi per sapere che i soggetti esprimono posizioni molto distanti, avendo riferimenti lontanissimi. Marcovecchio è stato Consigliere comunale a Vasto, Sindaco di Cupello, ed è sorretto da una tradizione politica, popolare e imprenditoriale di rilievo, oltre ad essere stato appoggiato in città, e non è poco, dagli unici Consiglieri della Lega, Cappa e D’Alessandro.

Bocchino ha saputo sfruttare l’imposizione di D’Eramo e l’opzione donna, ma politicamente appare molto più debole.

Il nostro articolo di lunedì scorso ha suscitato la precisazione, peraltro educata e corretta, di Cappa e D’Alessandro. I due, in soldoni, hanno detto a suocere, nuore, cognate e chi più ne ha più ne metta: guardate che se pensate di battere Francesco Menna ripetendo i tristi errori del passato, accomodatevi pure, poiché andrete a battere contro il muro e noi non ci saremo.

Cappa, potendo spendere la carta, non indifferente, del primo Sindaco donna, avendo maturato esperienza politica accanto a Peppino Tagliente pur sapendo brillare di luce propria, avendo la benedizione naturale di Marcovecchio, sarebbe la candidatura ideale per il partito di Salvini. D’Alessandro, oggi capogruppo, non solo non avrebbe nulla in contrario, ma sarebbe disposto a dare una mano anche senza ricandidarsi. Ha più volte detto, anche durante i lavori del Consiglio, che non è affetto dalla smania di esserci a tutti i costi. Ha tutta l’aria di chi preferisce scrivere libri. Appare piuttosto nauseato da ciò che vede ed è difficile dargli torto.

Conclusione – Se il centrodestra vuole davvero riconquistare un Comune così importante come Vasto, dove non tocca palla da ben quindici anni, deve muoversi. Prima fa, meglio fa. Continuare a far passare il tempo, magari per riproporre lo schema di Chieti fino a poco prima del voto, vuol dire riconsegnare la città a Francesco Menna.

Viene persino una domanda da fare: siamo davvero sicuri che nel centrodestra tutti lavorino per la sconfitta di Menna? Siamo proprio sicuri che alcuni non lavorino per la riconferma di Menna? Ci aggiorniamo fra qualche giorno, anche perché non esiste soltanto il centrodestra. Nel centrosinistra le armi sono ancora sotto il tavolo, ma stanno per essere tirate fuori.

Alfonso Di Virgilio

Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com