Non si placano gli incidenti provocati dai cinghiali. Uno si è verificato in località San Lorenzo, un altro nei pressi della Riserva di don Venanzio dove un branco di sette ungulati hanno persino circondato una vettura, uno a Pollutri, un altro sulla Statale a nord di Vasto e altri due sono stati evitati in zona Mottagrossa.
L’esasperazione cresce e cresce anche il numero degli iscritti al gruppo nato su Facebook “Emergenza cinghiali, Vasto Lanciano e dintorni”.
“L’idea di questo gruppo”, dice Michele Trofino, l’amministratore “è quello di raccogliere le testimonianze e portare la documentazione alle autorità competenti. Siamo pronti ad andare a Roma a far valere il nostro diritto alla sicurezza, a raccontare la paura e la disperazione di chi perde tutto. Il nuovo codice della strada rende obbligatorio l’uso delle cinture di sicurezza, il divieto di utilizzare i cellulari in auto e impone dei limiti di velocità. E su come risolvere il problema cinghiali? Noi siamo disposti a guidare a 50 chilometri orari ma non è giusto dover tornare a casa con il carro attrezzi, e soprattutto vogliamo tornare a casa incolumi dopo una giornata di lavoro. C’è anche chi non ha questa opportunità e finisce in ospedale o peggio per colpa di un destino avverso non è tornato più a causa di un cinghiale che si trovava al momento sbagliato nel posto sbagliato. Se l’abbattimento non è una soluzione qual’è l’alternativa? Non tocca a noi decidere come e dove intervenire, ma la nostra vita non può valere meno di quella di un cinghiale”, scrive Trofino che si dice pronto ad andare a Roma.
“La speranza”, continua e conclude Trofino, “è che le autorità competenti leggano, si rendano conto e decidano finalmente di trovare una soluzione in difesa degli esseri umani”.
Paola Calvano