Deroghe urbanistiche sparse su tutto il territorio dell’area protetta, aumenti di volumetria, mancanza di progetti e studi naturalistici mirati. Si rincorrono le voci sul piano di assetto naturalistico (Pan) della riserva di Punta Aderci che è in corso di rivisitazione da parte del Comune. Perplessità e timori sul documento – che è una sorta di piano regolatore dell’oasi costiera – sono state espresse da Stefano Taglioli, Nicholas Tomeo, Franco Sacchetti e Sandro Tagliagambe del gruppo fratino di Vasto, nel corso di una conferenza stampa.
“Abbiamo chiesto più volte un incontro pubblico con tutti i portatori di interesse per poterci confrontare sul Pan prima che, dopo tutti i passaggi burocratici ed amministrativi, finisca all’albo pretorio”, spiegano i volontari, “anche perché le voci che circolano sono piuttosto inquietanti. Si parla di deroghe urbanistiche sparse su tutto il territorio di Punta Aderci, con consistenze maggiori rispetto al precedente piano. Sembra inoltre che manchino progetti naturalistici ad hoc mirati alle specie ornitiche, in particolare il fratino. Sarebbe bene fare un incontro, come più volte da noi sollecitato, proprio per poterci confrontare e non rincorrere le voci”.
I volontari del gruppo fratino si sono soffermati anche sui rapporti con l’amministrazione comunale di Vasto, ed in particolare con l’assessorato all’ambiente.
“Sono mesi che continuiamo a non ricevere risposte sugli argomenti da noi sollevati”, aggiungono Taglioli, Tomeo, Sacchetti e Tagliagambe, “abbiamo chiesto di prevedere nel nuovo Pan della riserva un regolamento sulla mitigazione naturalistica delle manifestazioni musicali e sportive in riserva, per spazi, rumore e calpestio, anche al di fuori del periodo di nidificazione del fratino, per non creare disturbo alle altre specie ornitiche. L’Ecotrail, ad esempio, potrebbe essere spostato a settembre con le stesse modalità, oppure, se si vuole mantenere la data di fine aprile, sarebbe opportuno prevedere la partenza e l’arrivo non sulla spiaggia di Punta Penna, ma in altro luogo”.
Ultima considerazione è sulla delimitazione delle dune di Vasto Marina con paletti di legno e corde.
“Siamo favorevoli”, dicono i volontari, “ma fortemente preoccupati per le mancate garanzie di supervisione scientifica del progetto e sui tempi di realizzazione che non possono coincidere con il periodo di nidificazione del fratino”.
Anna Bontempo (Il Centro)