In carcere ci sono pochi agenti e “ha bisogno di aiuto, così non si può lavorare”. L’appello è stato lanciato ieri da Donato Capece segretario generale del Sappe, sindacato di polizia penitenziaria al termine della sua visita nella Casa Lavoro. Il sindacalista non ha nascosto la propria preoccupazione per quello che accade a Vasto.
Ottantuno agenti di polizia penitenziaria non possono assolvere ai compiti che dovrebbero essere spalmati su 100 unità. Capece ha chiesto e ottenuto una visita la settimana prossima del dirigente della macroregione Lazio-Abruzzo- Molise, Carmelo Cantone per capire cosa stia accadendo a Torre Sinello
“Il carcere di Vasto è una struttura particolare. Nel primo semestre dello scorso anno in carcere a Vasto si sono contati 19 atti di autolesionismo, 2 tentati suicidi, 4 colluttazioni, 2 ferimenti e 4 mancati rientri da licenze”, ha ricordato Capece.
“La mia visita vuole essere soprattutto un segnale di vicinanza ai colleghi che operano nella Casa lavoro. Altro obiettivo è rilanciare la denuncia per i problemi legati al sovraffollamento e alla mancanza di risorse per far funzionare meglio Torre Sinello. I problemi di questo istituto non possono più essere sottovalutati. L’organico va potenziato. Torre Sinello è troppo lontana da Roma e molte problematiche sfuggono, ma è arrivato il momento di intervenire“, continua Capace.
Capece ha inoltre rivoltoo parole di plauso per gli agenti che lavorano a Vasto: “Nonostante tutti i problemi, loro svolgono quotidianamente il servizio in carcere con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, in un contesto assai complicato”.
Infine il segretario generale del Sappe non ha risparmiato perplessità sulla diversità di vedute del direttore d’istituto e del comandante di reparto in merito critiche all’organizzazione interna della Casa di Lavoro: “Va garantita la tutela dei detenuti ma anche del personale di polizia penitenziaria che all’interno vi opera”.
Si ricordiamo come Vasto è un carcere che ospita 156 detenuti: 9 sono imputati in attesa di giudizio, 31 già condannati. Gli internati sono 116 .”
Il Sappe annuncia un’azione vigile e ad oltranza, tese a tutelare il personale della casa circondariale
Paola Calvano
