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Abruzzo, dal Ministero 11milioni di euro per i Cup

Il Ministero della Sanità ha assegnato alla Regione un finanziamento complessivo di 11 milioni 350mila euro (il primo acconto di 4 milioni e 200mila euro è stato già erogato contestualmente) per l’implementazione e l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche del sistema Cup abruzzese.

Lo fa sapere l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì.

Il Dipartimento regionale Sanità aveva infatti presentato uno specifico progetto, rispondendo a un bando ministeriale pubblicato lo scorso agosto. L’elaborato ha ricevuto la valutazione positiva dell’Osservatorio nazionale sulle liste d’attesa ed è stato ammesso a finanziamento. Attualmente nella nostra regione sono attivi 4 diversi Cup aziendali, ma è in corso la procedura per arrivare all’istituzione di un Cup unico. Con i fondi del progetto saranno realizzate una serie di azioni, che vanno dalla creazione di un app per la prenotazione delle prestazioni, alla possibilità di pagare on line le stesse, fino ad arrivare al collegamento con le farmacie territoriali e gli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di base. Tutti gli erogatori pubblici e privati accreditati saranno inoltre collegati al Cup regionale, così da ottimizzare la gestione delle agende e ridurre le liste d’attesa.

“Siamo molto soddisfatti di questo risultato – commenta l’assessore Verì – e innanzitutto voglio ringraziare tutto il personale del Dipartimento che ha lavorato sul progetto. Un progetto che va a integrarsi perfettamente nel piano di abbattimento delle liste d’attesa che abbiamo approvato in giunta nei mesi scorsi e per il quale abbiamo anche stanziato fondi per 2 milioni di euro che le Asl stanno già utilizzando con buoni risultati. Certo, ci sono ancora delle criticità da affrontare e risolvere, ma abbiamo gettato le basi per centrare l’obiettivo”.

Il sistema che verrà realizzato con i fondi ministeriali porterà benefici non solo all’utenza, ma consentirà anche di monitorare costantemente le prestazioni rese sia in regime istituzionale, sia in regime di intramoenia, verificando l’appropriatezza prescrittiva e analizzando i dati relativi ai volumi di attività e ai tempi di attesa, evidenziando disallineamenti critici così da permettere l’introduzione tempestiva di eventuali correttivi.

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