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Belvedere a rischio frana: lavori per 800 mila euro

Serviranno a mettere in sicurezza il tratto di costone orientale che da piazza Marconi (vicino alla villa comunale) arriva fino alla Loggia Amblingh, i lavori che il comune di Vasto si accinge ad appaltare per un importo pari a 800mila euro. E’ stata pubblicata all’albo pretorio on line la determina dirigenziale che da il via libera alla procedura negoziata aperta ad almeno 20 operatori economici. Il criterio di aggiudicazione è il prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara.

L’obiettivo è il consolidamento del costone orientale attraverso una serie di opere previste nel progetto esecutivo aggiornato di recente in seguito alla richiesta di integrazione inoltrata dal servizio prevenzione multirischio della Regione Abruzzo che, per mettere in sicurezza il tratto tra piazza Marconi e Loggia Amblingh, la panoramica passeggiata che lungo il suggestivo percorso mostra sinistre fenditure, ha assegnato al comune di Vasto negli anni passati, 800mila euro, nell’ambito del pacchetto di 44 milioni di euro a valere sul fondo per lo sviluppo e la coesione Fsc 2014/2020 per interventi finalizzati alla tutela del territorio e alla mitigazione del rischio idrogeologico.

Insomma, a distanza di circa due anni dalla firma della convenzione, stipulata in Regione il 17 novembre 2017, arriva finalmente il via libera all’appalto. L’ammontare dei lavori a base d’asta è di 541.968 euro, 10.643 euro sono destinati agli oneri per la sicurezza, mentre 247.388 euro sono somme a disposizione dell’amministrazione comunale.

Il costone orientale di Vasto, lungo il quale nel corso dei secoli si sono verificati importanti movimenti franosi, viene costantemente tenuto sotto osservazione dal Comune che per i controlli si avvale della protezione civile. A destare preoccupazione sono soprattutto alcune crepe particolarmente evidenti nel tratto di passeggiata vicina alla chiesetta della Madonna della Catena. Nella zona sottostante si verificò nel gennaio del 1942 un vasto movimento franoso per una lunghezza di circa 150 metri che, secondo gli esperti,  venne causato dalla degradazione della roccia calcarea.

Negli ultimi anni e in seguito alle fenditure riscontrate in quella zona,  i volontari del gruppo comunale della protezione civile hanno costantemente monitorato le crepe presenti lungo la pavimentazione della bellissima passeggiata. Nonostante i tanti interventi di consolidamento che si sono succeduti nel corso degli anni e  i milioni di euro spesi per le opere, il versante orientale della città continua a manifestare segni di cedimento. Per molti è colpa di una politica urbanistica poco attenta al territorio che ha permesso l’edificazione di ampie porzioni di suolo.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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