Il giudice Prisca Picalarga torna a dichiarare “inammissibile” il ricorso della Regione contro i lavoratori del Cotir (ex Consorzio tecniche irrigue), condannando l’ente al pagamento delle spese di giudizio. I lavoratori, rappresentati dall’avvocato Carmine Di Risio, sperano ora di vedere finalmente soddisfatte le loro aspettative.
La Regione, nonostante la sentenza pronunciata dal tribunale di Vasto un anno fa che imponeva all’ente il riconoscimento a 14 dipendenti assunti dopo un concorso, lo status di dipendenti pubblici, non ha fatto nulla. Al contrario, ha presentato un ricorso che è stato rigettato.
Ieri l’avvocato Di Risio ha ricordato ai giudici l’odissea dei lavoratori che hanno intentato la causa di lavoro dopo aver lottato a lungo contro la chiusura del centro ricerche di contrada Zimarino e ora chiedono che non venga più procrastinato il riconoscimento giuridico della qualifica di “dipendenti pubblici”.
Il giudice ieri mattina ha sancito il riconoscimento collettivo dei lavoratori. «I quattordici tecnici che rappresento davanti al giudice del lavoro», ricorda l’avvocato Di Risio, «grazie alla sentenza , devono ora ottenere la ricollocazione in un ente pubblico. Anche gli altri 13 dipendenti hanno maturato dei diritti che vanno rispettati».
La città è schierata con i lavoratori che da anni vivono un disagio e una vicenda assurda. I dipendenti ora hanno vinto la causa per il riconoscimento del loro rapporto di lavoro pubblico e sperano che la loro odissea sia finita.
Paola Calvano (Il Centro)