Sostengono che gli incarichi dirigenziali siano illegittimi e, paventando un danno erariale, chiedono che vengano revocati. Approda in aula la querelle relativa alla nomina di dirigente ai lavori pubblici dell’avvocato Luca Mastrangelo. Il decreto con cui il sindaco gli ha conferito la direzione del servizio “programmazione, progettazione e realizzazione opere pubbliche” , è finito di nuovo nel mirino di cinque consiglieri comunali di opposizione, firmatari di una proposta di delibera da inserire all’ordine del giorno dell’assemblea civica.
“Nel conferire l’incarico di dirigente ai lavori pubblici con l’ennesima designazione senza selezione pubblica, ma ad personam il sindaco Francesco Menna compie un atto palesemente illegittimo”, sostengono Alessandro D’Elisa, Guido Giangiacomo, Edmondo Laudazi, Francesco Propero e Vincenzo Suriani, “anzi lo ripete avendo già nominato l’avvocato Mastrangelo (tra l’altro marito di una consigliera comunale del Pd) nell’agosto scorso dirigente a tempo per altri settori, e con il decreto sindacale n. 13 del 30 ottobre 2019 gli ha conferito anche l’incarico aggiuntivo di dirigente ai lavori pubblici. La cosa grave è che il Comune può nominare un solo dirigente interno a tempo determinato, cioè il 30% dei posti disponibili”. Con la loro proposta di delibera i cinque consiglieri di minoranza vogliono impedire “che tutti gli atti firmati dal dirigente illegittimamente nominato possano essere annullati e che si verifichi un grave danno erariale a carico del Comune che corrisponde una notevole differenza di salario non dovuta né possibile”.
Nel documento si chiede anche che la delibera venga trasmessa all’organo di revisione contabile del Comune e alla Procura Generale della Corte dei Conti “per l’avvio delle procedure di recupero di quanto indebitamente corrisposto nei confronti degli amministratori e dei funzionari”.
Anna Bontempo (Il Centro)
