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Inaugurata la “Sala della Costituzione”, il discorso del Sindaco Francesco Menna

E’ stata inaugurata oggi pomeriggio la “Sala della Costituzione” che ospiterà le riunioni di Associazioni, soggetti del Volontariato e del Terzo Settore cittadini. Il locale scelto è al piano terra della storica struttura di “Casa Rossetti, finora fruito con uso esclusivo di sala espositiva.ù

Questo il discorso del Sindaco di Vasto Francesco Menna.

Eccellenza Reverendissima, Caro Padre Bruno, Rappresentanti delle Istituzioni, Caro Don Domenico, Rappresentanti del mondo associativo e del  volontariato, Concittadine e Concittadini, desidero anzitutto rivolgere a ciascuno di Voi il mio sincero ringraziamento per aver scelto di essere qui oggi.
Non nascondo una nota di emozione nell’inaugurare questo luogo che mi piace definire “prezioso” per la nostra comunità, sotto molteplici aspetti.
Prima di declinarli, desidero, di vero cuore, ringraziare Monsignor Arcivescovo per aver risposto favorevolmente al mio invito.

Vi confesso che non potevo immaginare un “padrino” migliore: un uomo di fede e sapienza profondissime che, nel corso degli anni, ho saputo apprezzare per il costante ed appassionato servizio di promotore del “bene comune” quale principio fondamentale di ogni progresso possibile, un valore assoluto, che è per tutti, per l’intera società, e che – come tale – deve essere difeso, condiviso ed alimentato ogni giorno, con la bellezza che sostanzia ogni esperienza umana. Grazie Eccellenza!

Prima accennavo a questa Sala come luogo ‘prezioso’. Vorrei indicare le tre principali ragioni di questa preziosità. La prima proviene proprio dal contesto urbano centrale in cui essa si colloca. Già durante la precedente Amministrazione era stato individuato un locale che accogliesse tali realtà all’interno del Centro Polivalente Socio-Culturale “Enrico Berlinguer” di Via Anelli dove si collocano diverse Istituzioni comunali, tra cui la Scuola Civica Musicale, lo Sportello ‘DonnAttiva’ ed i servizi ‘Informagiovani’ e ‘Progetto Giovani’. Proprio in ragione di un nuovo assetto degli spazi del Centro, occorreva individuare una nuova Sala Riunioni destinata ai soggetti del Terzo Settore.

L’Assessore alle Politiche Sociali Lina Marchesani – a cui va il merito di questo importante risultato – ha promosso, insieme al Vicesindaco ed Assessore alla Cultura, la nuova destinazione di questo spazio, al piano terra di una struttura culturale molto rilevante: “Casa Rossetti” storica sede, nei piani superiori, dell’Archivio Storico Comunale e del Centro Europeo di Studi Rossettiani. Chi ne fruirà porterà umanità al centro storico della nostra meravigliosa Città: un angolo di indicibile bellezza panoramica, un tempo fulcro dell’abitato che, con lo spostamento progressivo verso l’area interna ha bisogno di sempre crescente attenzione. Un impegno a cui abbiamo dedicato – e dedicheremo – tanta parte del nostro servizio: il Centro Berlinguer, il Polo Didattico Universitario, la Sala Convegni “Aldo Moro”, il Centro di Aggregazione “Carlo Azeglio Ciampi” testimoniano efficacemente questo impegno.

Un luogo ‘prezioso’, poi, per i soggetti che se ne serviranno. Le Associazioni e le realtà del Volontariato: una rete che, fortunatamente, esprime un radicamento ed una vitalità straordinari, di cui beneficia l’intera comunità cittadina, a partire dall’Amministrazione Civica. Sono tante le situazioni, anche “emergenziali”, che stringono una popolazione di oltre 42mila residenti e che, quotidianamente, per ragioni lavorative e di studio, assorbe un numero sempre crescente di pendolari dal territorio comprensoriale. I Servizi Sociali comunali – che approfitto per ringraziare – sono chiamati a far fronte ad una vasta gamma di bisogni che devono trovare una rispondenza in termini di servizi adeguati, anche innovativi. Sono orgoglioso del fatto che, pur in un
quadro di complessiva riduzione dei finanziamenti sovracomunali, il nostro Comune non ha diminuito di neppure un solo euro le risorse destinate questo comparto strategico.

Al Terzo Settore cittadino, nel suo complesso, va il merito di investire, con le proprie attività istituzionali e con le grandi risorse umane che lo  caratterizzano, sulla qualità del nostro tessuto sociale, permettendo a noi amministratori di interccettarne le istanze e di favorire l’espressione delle
specifiche potenzialità.

Infine, questo luogo è ‘prezioso’ per la particolare intestazione scelta: la nostra Carta Costituzionale. Tante sono le considerazioni che potrei fare, ma vorrei considerare, insieme a Voi, l’aspetto che mi sembra esprima il senso più profondo di quel “miracolo di civiltà” che fece i conti con un passato tragico, di sopraffazione e di guerra, e ci portò nel futuro, un nuovo tempo di democrazia e di libertà che abbiamo la fortuna di sperimentare ancora oggi, ad oltre 70 anni di distanza. Furono lavori ‘difficili’ quelli che l’Assemblea Costituente, dopo la nascita della Repubblica, si trovò a portare avanti: ricomporre le atroci divisioni di una guerra civile, apparentemente insuperabili; scrivere una Legge fondamentale sotto cui si stringesse l’intero popolo italiano; dotarsi
di Istituzioni che evitassero il ritorno alla ‘supremazia del più forte’. Basta leggere il resoconto delle commissioni preparatorie alla stesura della nuova Carta, per capire la complessa delicatezza di quel passaggio.

Uomini illuminati, portatori di differenti ideologie ma tutti pienamente radicati nei valori democratici e nel ripudio della violenza, riuscirono a portare la nave in porto. Alcuni di loro sono ritratti all’entrata della Sala. Tra i 556 componenti l’Assemblea, il nostro concittadino, il Senatore Giuseppe Spataro, ed appena 21 donne che, tuttavia, seppero incidere nei passaggi maggiormente identitari dei lavori: al loro esempio ed alla loro forza abbiamo voluto
dedicare la parete delle ‘Madri Costituenti’.

Abbiamo bisogno di sentirci comunità, come allora, protagonisti di una storia in cui ognuno è chiamato a contribuire, per le proprie capacità, al benessere collettivo, riconoscendoci in valori che non conoscono tramonto, e superando la paura che ci attanaglia, tornando a guardare al domani con rinnovata speranza. La speranza – permettetemi – che tanti giovani stanno coraggiosamente dimostrando, manifestando per la salvaguardia della Terra, e che, noi tutti, possiamo in filigrana leggere nei 12 princìpi fondamentali e nel resto della Carta.

Concludo raccogliendo ed affidando a ciascuno di noi l’augurio che espresse, a lavori ultimati, il Presidente dell’Assemblea Costituente, Umberto Terracini, e che campeggia su questo bell’arco: “L’Assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore”.

Stiamo tutti insieme, dentro la Costituzione, dentro il nostro Paese, nella comune patria europea.

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