Ermanno Morelli – presidente regionale Federcaccia – e Ivano Cirese – presidente regionale di Enalcaccia – hanno scritto alla Regione per lamentare lo stop dell’attività venatoria fino al 2 ottobre. Al centro, la nota – di cui è stata richiesta l’immediata rimozione – apparsa sul sito della Regione, attraverso la quale “è stato reso noto il divieto di esercizio dell’attività venatoria prima del 2 ottobre, in assenza di ogni determinazione della Giunta regionale in tal senso”.
“I cacciatori abruzzesi – si legge nella nota diramata dalle due associazioni – hanno il pieno diritto a svolgere l’attività venatoria nelle prossime giornate nel rispetto di quanto previsto nel calendario venatorio. Il comunicato costituisce l’ennesimo deliberato attacco al mondo venatorio, con atti dell’Ufficio regionale del tutto arbitrari e privi di ogni legittimità, nel tentativo mal celato (e sino ad oggi non ben riuscito) di avviare l’imminente stagione venatoria alla data del 2 ottobre, e non prima. Il comunicato è privo di sottoscrizione e non reca il nominativo di chi ha voluto emanare tale proclama. Per tale ragione, oltre all’immediata rimozione dello stesso, e al ripristino della legalità, siamo a richiedere che ci vengano fornite, immediatamente, le generalità del responsabile – o dei responsabili – che ha – o hanno – ordinato e disposto la diramazione del comunicato in palese contrasto con gli atti approvati dalla Giunta Regionale, siccome ad oggi validi ed efficaci alla luce dell’Ordinanza cautelare emessa dal Tar. È intenzione delle scriventi associazioni portare all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria le condotte poste in essere e di valutare, nei confronti dei responsabili, l’avvio di azioni giudiziarie collettive tese ad ottenere il risarcimento dei danni legati all’impossibilità per tutti i cacciatori regionali di vivere la propria passione nei prossimi giorni, e per la quale sono stati sostenuti ingenti costi anche per il pagamento della tassa regionale”.
ladeadellacaccia.it