Una scritta scolorita, ma ancora leggibile. E’ quella presente in zona piazza Verdi sul muro di una antica casa ed è stata realizzata nel 1943, dalla VIII armata dell’esercito inglese di stanza in città. Per la sezione di Italia Nostra del Vastese è una delle ultime testimonianze dirette della seconda guerra mondiale presenti in città.
Da qui l’appello lanciato dal presidente del sodalizio, Davide Aquilano al direttore della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, Rosaria Mencarelli e al sindaco di Vasto, Francesco Menna, affinchè la scritta venga tutelata.
“Come associazione stiamo avviando un programma di censimento di scritte (graffite, incise, dipinte) presenti a Vasto e nel Vastese, coordinato dal dott. Alessandro Cianci, che sono ormai testimonianze storiche di un passato che deve essere ricordato e che possono servire anche a livello didattico per rendere più interessante lo studio della storia”, spiega Aquilano, “per questo ci sentiamo in dovere di lanciare un appello pubblico a tutte le istituzioni e a tutti i cittadini vastesi affinché si adoperino al fine di tutelare questa scritta, prima che il tempo o qualche atto sconsiderato non la distruggano definitivamente. Diverse sono state le scritte realizzate dai soldati del Generale Montgomery durante la loro permanenza a Vasto, per lo più utili alla logistica militare. Non di meno tra le truppe si era diffusa la simpatica pratica di rinominare alcuni luoghi con nomi a loro decisamente più familiari. Un cartello apposto in piazza Rossetti indicava, ad esempio, il nome con cui i soldati avevano ribattezzato la nostra piazza: “Piccadilly Circus”, vale a dire una delle principali piazze di Londra con forma, per l’appunto, circolare e snodo di importanti strade, nonché punto centrale di incontro, proprio come la nostra piazza dedicata a Rossetti che, ricordiamo, era cittadino londinese”.
Anna Bontempo (Il Centro)