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Scuole, in Abruzzo inizio a rischio: mancano 34 bidelli, è allarme rosso

Senza trenta ulteriori collaboratori scolastici, quelli che una volta venivano definiti più semplicemente i “bidelli”, in molti plessi il ritorno sui banchi è fortemente a rischio. A pochi giorni dalla prima campanella, prevista per il 16 settembre – ma il ritorno al lavoro è previsto per il 2 settembre -, gli istituti abruzzesi si trovano a far fronte a una preoccupante carenza di personale ausiliario.

Il tema è stato oggetto di alcuni incontri che si sono tenuti in questi giorni tra l’Ufficio scolastico regionale abruzzese e i sindacati. Emerge una situazione che le sigle non esitano a definire molto preoccupante, una vera e propria emergenza.

Mancano 34 unità di personale ausiliario: si tratta di una figura necessaria per la corretta attività degli istituti visto che, con le recenti norme, ad essa sono stati attribuiti compiti di polizia e vigilanza. Il direttore generale abruzzese, Antonella Tozza, ha chiesto al Ministero dell’Istruzione una deroga per il reperimento di unità aggiuntive rispetto all’attuale contingente. Unità in più che riguardano anche gli assistenti amministrativi, ovvero il personale che lavora nelle segreterie.

Il problema, come sottolineano i sindacati di settore, riguarda soprattutto le aree interne della regione e in particolare l’Aquilano, dove la carenza di operatori è di ben 15 unità.

Una situazione piuttosto paradossale se paragonata a quella del resto del Paese, alle prese invece con la carenza di docenti.

Qui in Abruzzo il contingente dei professori è invece in una situazione relativamente tranquilla: pur attraverso il ricorso alle supplenze, infatti, non ci saranno posti vacanti. Il Miur ha inteso non modificare il numero totale delle assegnazioni nonostante si sia registrato un preoccupante calo di iscritti che supera le 1.600 unità rispetto all’anno scolastico precedente.

I rigidi parametri ministeriali mettono a repentaglio soprattutto le scuole più piccole che sono localizzate nelle aree interne della regione. Spesso e volentieri l’Ufficio scolastico è costretto a operare chiusure o accorpamenti, con le classi sovradimensionate che non possono, giocoforza, garantire una didattica di qualità.

L’altro tema caldo è quello relativo alla sicurezza. I sindacati continuano a far presente lo stato preoccupante della ricostruzione degli edifici scolastici in provincia dell’Aquila, una processo praticamente al palo. Esistono però altre zone a rischio, come la Valle Peligna.

Sono in arrivo 100 milioni di euro per l’edilizia scolastica, ma questo non sarà sufficiente a garantire un adeguato livello di sicurezza su tutto il territorio regionale.

Buone notizie, invece, arrivano dal comparto dei dirigenti scolastici: si sono concluse le procedure del chiacchierato concorso nazionale e in Abruzzo non ci saranno caselle vuote.

Abruzzoweb

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