Chiede che gli venga riconosciuto il grado di maggiore in virtù delle funzioni svolte, ma la promozione sfuma e si rivolge al giudice del lavoro. Ha deciso di fare causa il comandante della polizia municipale Giuseppe Del Moro che regge le redini del comando di piazza Rossetti dal marzo 2015. L’ufficiale, tramite l’avvocato Marco Frediani, ha presentato un ricorso con cui chiede l’accertamento del suo diritto al riconoscimento del grado di maggiore a far data dal 1° luglio 2015, nonché la condanna dell’ente al pagamento delle differenze retributive per aver svolto tale mansione, pari a 9.134 euro, oltre agli oneri accessori. Il Comune, che finora non ha mai risposto alle richieste del comandante, ha deciso di costituirsi in giudizio “per contrastare la pretesa del ricorrente”, conferendo apposito incarico all’avvocato Nicolino Zaccaria, responsabile dell’avvocatura comunale.
La prima udienza davanti al giudice del lavoro Prisca Picalarga è fissata per l’11 novembre 2019. Del Moro è determinato a far valere i suoi diritti, facendo leva sul regolamento della polizia municipale che prevede l’attribuzione del grado di maggiore a chi svolge funzioni di comandante e sul parere favorevole dell’avvocatura comunale interpellata a suo tempo dal sindaco Francesco Menna. L’argomento è approdato diverse volte in giunta – organo deputato a deliberare in merito – ma l’esecutivo non ha mai trovato al suo interno la compattezza necessaria per varare il provvedimento fortemente contrastato dal sindacato della polizia municipale, secondo il quale Del Moro avrebbe dovuto ricoprire l’incarico per un massimo di sei mesi e nelle more dell’espletamento del concorso.
Anna Bontempo (Il Centro)
