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“Don Stellerino, un sacerdote fedele e generoso”

“Un comunicatore e un evangelizzatore oltre che un sacerdote fedele e generoso. Con fede e con passione ha prestato il suo servizio facendo del bene a molte persone e oggi noi non possiamo che rendere grazie a Dio per quanto don Stellerino ha fatto e ci ha lasciato”. Con queste parole Mons. Bruno Forte ha voluto ricordare Don Stellerino, morto giovedì all’età di 89 anni all’Istituto San Francesco di Vasto Marina dove era ricoverato da tempo.

Una chiesa gremita. Nonostante il gran caldo e l’afa, in tanti si sono riversati stamane nella Chiesa di Sant’Antonio, la stessa che per decenni Don Stellerino ha guidato. In tanti hanno espresso a lui riconoscenza e gratitudine.

E c’erano tutti. I parroci della Diocesi, tutta la comunità vastese, la comunità scernese (suo paese natale) e molti anche dal vicino Molise.

La notizia della sua morte si era diffusa rapidamente in città. Diversi i messaggi di cordoglio da parte delle Autorità Comunali e dei cittadini.

Un pastore che per anni ha vissuto la vita collettiva della città incarnandone i dolori, le speranze e i bisogni”, aveva fatto sapere il primo cittadino Francesco Menna alla notizia del suo ritorno alla Casa del Padre. “Un Sacerdote che conosceva e ascoltava, vicino ai credenti e non credenti. Ha amato tutto e tutti. Ha interpretato la chiesa che ha prediletto gli ultimi e quelli che non contano agli occhi del mondo. La città non ti dimenticherà mai don Stellerino e noi siamo fortunati ad averti avuto e siamo certi che pregherai per Vasto anche da lassù”.

Anche il vescovo metropolita della diocesi Campobasso-Bojano, monsignor Giancarlo Bregantini, che non è riuscito a partecipato al rito funebre, era intervenuto inviando un messaggio al Mons. Forte. “Desidero inviare, a te, alla comunità diocesana e alla famiglia di don Stellerino, un pensiero vivissimo di condoglianze. Don Stellerino è stato indomito e intelligente annunciatore del Vangelo, con i mezzi che la tecnologia oggi ci pone nelle mani. Ha sempre accresciuto il suo zelo e la sua passione, con passi progressivi e be cadenzati, fino ad arrivare ai satelliti intercontinentali. La nostra diocesi è a lui particolarmente cara, perché ha raccolto l’eredità diretta, che lui ci ha affidato, in una nuova piattaforma che si sta rivelando preziosa e feconda mantenendo anche la sua sigla Trsp, in continuità con il cammino precedente. Dal cielo siamo certi che lui pregherà per noi. Noi lo ricorderemo con grande affetto, usando la stessa tenerezza che il nostro sacerdote aveva all’inizio di ogni messa, mentre ricordava volti e nomi dei nostri cari defunti”.

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