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Autovelox a Vasto, 5mila multe in quattro mesi

Cinquemila verbali in quattro mesi – circa 1.200 al mese – pari ad un introito per il Comune di 500mila euro, di cui 100mila già incassati. L’obiettivo primario è quello di garantire standard di sicurezza stradale ed evitare incidenti, ma è innegabile che dal 2 gennaio, giorno della sua entrata in funzione, e fino al 30 aprile, l’autovelox installato sulla Statale 16, nel tratto di Vasto, si è rivelato una manna per le casse municipali.

L’impianto rileva la velocità (che non può superare i 90 chilometri orari) in entrambe le direzioni di marcia ed è funzionante 24 ore su 24, anche se molti automobilisti hanno criticato la sua scarsa visibilità notturna. Per il superamento del limite fino a 10 Km orari c’è una sanzione di 41 euro, che può arrivare a 532 euro di giorno se il superamento del limite va da 40 a 60 Km all’ora, mentre di notte l’importo è di 709.033 euro . Sono anche previsti sei punti in meno sulla patente e come sanzione accessoria la sospensione della patente da 1 a 3 mesi. Nel caso in cui il superamento è di oltre 60 km orari l’importo è di 829 euro di giorno e di 1.105 euro di notte. Ci sarà sempre la decurtazione di 10 punti sulla patente e come sanzione accessoria la sospensione da 6 a 12 mesi.

I cinquemila verbali elevati nei primi quattro mesi di funzionamento, dimostrano che sono tantissimi gli automobilisti che in quel tratto di Statale premono troppo il piede sull’acceleratore.

“Il problema vero è che l’autovelox e, più in generale le multe, vengono utilizzati per fare cassa e non per la prevenzione”, sostiene l’avvocato Vittorio Ruggieri, vice coordinatore regionale Codacons Abruzzo, “la velocità è una concausa degli incidenti, ma ci sono anche altri fattori che contribuiscono ad aumentare la sinistrosità, come le criticità infrastrutturali. Multare i cittadini indisciplinati è, in fondo, la cosa più semplice, mentre è invece molto più complicato educarli . Quello che le amministrazioni comunali non hanno ancora capito è che con l’autovelox si crea una vera e propria macelleria sociale”, prosegue il legale dell’associazione che tutela i consumatori, “è come un mitra che spara: un conto è se la multa di 300 euro viene elevata ad un libero professionista, diverso è se a pagare la sanzione dello stesso importo è un cassintegrato che fa fatica ad arrivare a fine mese. E’ un meccanismo molto ingiusto che penalizza le categorie meno abbienti”.

Per l’avvocato Ruggieri “gli enti locali dovrebbero fare uno sforzo per cercare di intervenire sulle criticità della rete viaria”.
L’intervento del vice coordinatore del Codacons fa il paio con le tante proteste che hanno accompagnato l’entrata in funzione dell’autovelox.

Anna Bontempo (Il Centro)

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