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Ma Menna non si dà per vinto, “Da noi tutto il supporto”

Dalla delusione dei fans di Jovanotti alla soddisfazione di chi in tempi non sospetti aveva sollevato seri dubbi sulla sicurezza e sul sito scelto per il concerto, l’evento più atteso dell’estate vastese. Le reazioni sono diverse e contrapposte dopo le dichiarazioni del Prefetto di Chieti, Giacomo Barbato, che ieri mattina, in una conferenza stampa ha parlato senza mezzi termini della inadeguatezza dell’area scelta che, secondo l’alto funzionario, “metterebbe a repentaglio l’incolumità di decine di migliaia di fan”.

Insomma, la notizia che la tappa vastese del Jova Beach Party potrebbe saltare ha scatenato una ridda di commenti. Non si da per vinta l’amministrazione comunale che fino all’ultimo spera nella realizzazione dell’evento.

“In  seguito alle riunioni avute in  Questura e in Prefettura, l’ultima in data odierna, sono emerse alcune criticità in riferimento alla viabilità,  all’ordine e alla sicurezza pubblica sulla proposta progettuale presentata dall’organizzazione”, commenta il sindaco Francesco Menna,pertanto la stessa darà necessariamente riscontro con le opportune modifiche tecniche da sottoporre al vaglio delle autorità preposte. Gli uffici comunali continueranno a dare tutto il supporto necessario alla organizzazione. Per quel che concerne la stretta competenza comunale”, conclude il primo cittadino, “gli uffici hanno affrontato ed istruito il progetto ed a riguardo sono stati rilasciati già alcuni atti autorizzatori fondamentali per la corretta realizzazione dell’evento”. Di tutt’altro tenore il commento della Stazione Ornitologica Abruzzese.

“Nell’esposto del 24 giugno scorso, inviato anche al Prefetto e a molti altri enti, avevamo sollevato dubbi anche sull’aspetto della sicurezza strettamente connesso a tematiche ambientali”, ricorda Augusto De Sanctis, “avevamo fatto notare che la spiaggia in questione era stata descritta dagli organizzatori come priva di ostacoli e di vegetazione. Invece c’era un corso d’acqua, cioè Fosso Marino che il Comune  voleva pure “tombare” usando 80mila euro di fondi regionali, riportato anche nella mappa ufficiale del reticolo idrografico del Ministero dell’Ambiente. Nell’esposto avevamo scritto, sollevando anche una miriade di altre criticità, dilungandoci poi sulla questione con tanto di foto, mappe e planimetrie. I concerti  vanno fatti negli stadi, nelle piazze e nei palazzetti dove ci sono gli standard di sicurezza. Ovviamente continueremo a seguire la vicenda”, conclude De Sanctis.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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