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Punta Penna, invece di giocare raccolgono rifiuti

Invece di giocare, come fanno i bambini della loro età, vanno in giro  per il litorale a raccogliere rifiuti. William, David, Leonardo, Loredana, Greta ed il piccolo Leo si sono dati un gran da fare nei giorni scorsi per ripulire, spontaneamente, la spiaggetta di Punta Penna, una delle più gettonate della riserva naturale di Punta Aderci, oltre che essere la meta preferita degli amanti della natura selvaggia. Il problema è che, oltre alle maestose dune e ad un paesaggio mozzafiato, non mancano buste di plastica, lattine e cassette di politistirolo.

I bagnanti raccontano che i sei ragazzini – tutti vastesi – fanno il giro degli ombrelloni per chiedere i rifiuti e per poterli differenziare correttamente, sotto lo sguardo divertito ed ammirato dei loro genitori che, inutile dirlo, sono orgogliosi dei loro figli.  Ormai sono diventati gli “idoli” di Punta Penna.

“Mi hanno detto che vogliono ripulire la spiaggetta dai rifiuti tutte le domeniche”, racconta compiaciuta Alessia Felizzi, referente della Cogecstre, la cooperativa di Penne che ha in gestione la Riserva, “certo è che non smettiamo mai di imparare dai bambini, anche se negli ultimi tempi riscontro tanta sensibilità da parte dei frequentatori della Riserva, alcuni dei quali vengono a chiederci dei sacchi per poter raccogliere i rifiuti. Noi facciamo del nostro meglio, insieme ai volontari, per tenere pulito questo angolo di paradiso, ma è una lotta impari: non appena il materiale spiaggiato viene  rimosso, ne arriva altro con una mareggiata e si deve ricominciare daccapo. Con la collaborazione di tutti e con l’esempio dato da questi stupendi ragazzini, non solo contribuiamo a tenere pulita la spiaggia, ma lanciamo il messaggio che insieme si può cambiare il mondo”, conclude Alessia Felizzi.

Di esempi di “cittadinanza attiva” se ne sono contati diversi in questi mesi: tanti i giovani che spontaneamente si sono dati appuntamento in un punto della spiaggia di Vasto Marina o in una località della costa per ripulirli dai rifiuti abbandonati dai soliti incivili, accompagnati dallo slogan “Noi non stiamo a guardare”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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