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Consulente si autoassume all’insaputa delle aziende

Avrebbe dovuto occuparsi dei conti delle aziende a cui prestava la propria consulenza e delle gestione del personale delle imprese con relativo versamento dei contributi. Già c’era, però ha pensato di inserire nell’elenco dei dipendenti anche il suo nome e quello della moglie. un escamotage truffaldino scoperto nel corso di controlli incrociati dai funzionari dell’Ispettorato del lavoro e che ora rischia di costare un rinvio a giudizio per truffa aggravata per il protagonista, M.C., 45 anni, commercialista di Vasto.

Chi conosce il professionista stenta a credere all’accusa ma gli investigatori hanno formulato l’ipotesi di reato al termine di accurate indagini. la Procura ha richiesto il rinvio a giudizio. Qualora l’accusa di truffa aggravata dovesse essere confermata, il 45enne rischia una pena che oscilla da uno a cinque anni reclusione e una multa che va da 309 a 1.549 euro, oltre al risarcimento delle vittime.

Stando al capo d’accusa, M.C. si proponeva alle società quale consulente del lavoro e tenutario delle scritture contabili. lavoro che svolgeva con grande professionalità e competenza. Dopo aver guadagnati la fiducia degli amministratori, a loro insaputa, inviava al Centro per l’impiego e licenziamento a nome proprio e di sua moglie per finti periodi di lavoro nelle imprese.

Non contento pagava i relativi contributi Inps, mediante compensazioni con crediti Iva utilizzando i modelli F 24 delle imprese. Un abile escamotage a danno degli ignari clienti, il unico scopo era quello di ottenere profitti.

Ad inchiodalro pare siano stati gli accertamenti effettuati dal personale dell’Ispettorato del lavoro di Chieti-Pescara a doverse società di Vadto e San Salvo. Il commercialista e sua moglie, in base ai modelli Unilav, risultavano iscritti al centro per l’impiego e dai modelli Uniemens inviati all’Inps regolarmente assunti alle dipendenze delle aziende senza, tuttavia, che gli amministratori ne fossero a conoscenza.

Ora, come detto, il professionista rischia una condanna per truffa aggravata oltre al risarcimento del danno in favore delle parti offese. La Procura di Vasto da parte sua ha già chiesto il rinvio a giudizio. Della vicenda giudiziaria è stato chiamato ad occuparsi il gup del Tribunale di Vasto Italo Radoccia.

Pronta a costituirsi parte civile per gli ingenti danni subiti anche l’Inps. Le società danneggiate sono rappresentate dall’avvocato Antonello Cerella. Il legale ha già annunciato che formalizzerà la costituzione di parte civile nell’ interesse dei propri clienti per chiedere un congruo risarcimento di tutti i danni subiti.

Paola Calvano (Il centro)

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