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Una grande questione rimossa da trenta anni : la prevedibile crisi idrica a Vasto

 

Nel XXXIII Canto del Paradiso, a chiusura Dante ci annuncia: “All’alta fantasia qui mancò possa”. Io non posso che aggiungere:  così se ne vanno sordi, ciechi e muti coloro che da oltre venti anni hanno amministrato Vasto negli ultimi tredici, 2006 – 2019, e specie quegli amministratori vacui e mestieranti come Lapenna, Forte, Marchesani, Cianci, e altri e altri ancora, che più che all’acqua hanno pensato alle loro personali e quotidiane fortune economiche e politiche.

Chi può definirsi classe dirigente di un paese? Risposta:solo chi prevede, anticipa, progetta, programma. Il più importante tra i beni comuni, in quanto appartenenti alle persone per disporne per la vita, è sicuramente il bene ACQUA. Questa breve premessa per entrare subito nel tema della emergenza che si sta manifestando ogni giorno sulla carenza idrica in città. Come da informazioni della stampa, non solo molti sindaci del territorio vastese – Furci, Gissi, San Buono e altri comuni- vivono in preda alla carenza di acqua, ma proprio il centro di questo territorio, Vasto, come da molti anni all’inizio della estate, soffre per emergenza idrica. In estate, ricordiamo alle autorità che ci governano, che ai circa 42 mila residenti (ultimi dati fornitici dagli uffici comunali) si aggiungono altre residenze estive che potrebbero raggiungere oltre i settanta/ ottantamila presenze. Da almeno due anni e passa, l’attuale Sindaco Menna, erede del decennio Lapenna, aveva timidamente sollevato la questione, ma solo a parole; che avrebbe affrontato la questione intervenendo sulle perdite della rete del 50 e passa per cento, e sulle reti fognarie degradate. Niente è successo in questi anni: nessuna azione di risanamento, nessuna azione di ristrutturazione, nessuna azione di sostituzione, nessun investimento pubblico su infrastrutture che misurano la civiltà di un popolo.  Eppure nel 2017 mese di luglio agosto è accaduto quello che di seguito potete leggere.

“Questa mattina in Municipio si è tenuto il tavolo operativo intercomunale per definire ed adottare azioni congiunte rispetto all’emergenza idrica. Insieme a tutti gli organi che sono stati invitati (Prefettura, Regione, enti gestori del servizio idrico, consorzio industriale, i Comuni di San Salvo e Montenero di Bisaccia, Centro Operativo Comunale). Presenti, tra gli altri, il Vice Prefetto di Chieti, Giovanni Giove, il Direttore del Dipartimento Regionale OO.PP., Emidio Primavera, il Responsabile Servizio Emergenze della Protezione Civile regionale, Silvio Liberatore.”

Ecco nella sua sinteticità l’allarme lanciato dagli organi pubblici a proposito della grave carenza idrica che attanaglia Vasto, una città che si estende su un territorio di 73 kmq e che vede non solo la popolazione residente (42 mila) ma almeno altri 70 mila tra turisti e turisti di passaggio. Era prevedibile questo fenomeno di carenza idrica in una città turistica come Vasto? Era prevedibile eccome!. Ad oggi 2019 possiamo dire che si è messo in opera un cantiere di opere per dare seguito a quella riunione pomposa? Stando alla realtà diciamo che nulla è successo. La verità giace in questo: nessun politico in trenta anni o più si è curato di tutto ciò che si trova nel sottosuolo: le reti idriche perdono oltre il 50 per cento della preziosa acqua e le reti fognarie sono degradate. I grandi assenti sono i politici lontani dalle priorità quotidiane: emergenza idrica uguale fallimento della classi dirigenti che hanno governato Vasto. Dal 1993 fino al 2006 governi cittadini Tagliente – Pietrocola : nessun intervento pubblico per il risanamento e sostituzioni delle reti, una totale assenza ambientale  di difesa dei suoli e del bene acqua. Dal 2006 – 2016 Sindaco Lapenna, passato come uomo della sinistra. Prima di diventare Sindaco aveva promesso -(ma non mantenuto)- in campagna elettorale che avrebbe, da primo cittadino, risanato le fognature: infrastrutture civili dalle quali si misurava il grado di civiltà. E si dichiarava paradossalmente Sindaco ambientalista! Dal 2016 ad oggi il Sindaco Menna, dichiarava nel 2017 che le reti perdevano oltre il 50 per cento dell’acqua potabile e oggi dice le stesse cose. Ma a queste dichiarazioni nessun atto conseguente di rifacimento delle reti idriche e di tutela di questo bene prezioso. Le dichiarazioni del presidente della SASI che annuncia da qualche giorno che la società ha ottenuto finanziamenti di oltre 6 milioni di euro non ci rincuorano. La città chiede serietà e conoscenza, interventi urgenti, soprattutto in quanto gli scienziati hanno dichiarato che ormai siamo in presenza di grandissimi mutamenti climatici, che le temperature saliranno, che andremo incontro a siccità e desertificazioni. Gli esempi nel 2018 li abbiamo visti con la distruzione di milioni di alberi in Trentino Alto Adige, con le distruzioni di raccolti a causa di temporali devastanti, con inondazioni di fiumi e torrenti sempre in Valtellina e Trentino.  

Noi da venti anni e più abbiamo parlato e scritto di reti idriche degradate e che questo liquido si perdeva e si disperdeva creando piccole frane, cedimenti, dissesti come nelle grandi terribili frane che sconvolsero Vasto negli anni. E abbiamo  suggerito proposte per recuperare quelle acque e realizzare un acquedotto parallelo per usi sanitari.! Come quelle acque preziose che nascono alle Luci di Vasto e che i Romani utilizzarono, ma che noi contemporanei sprechiamo, come le acque che si perdono alla Fonte Nuova, acque che un tempo irroravano gli orti della piccola economia contadina; come le acque che si raccoglievano a Fosso Anghella ora divenuta autostrada di collegamento con Vasto Marina. Assenza di cultura ambientale, assenza di cultura in generale, ignoranza e superficialità hanno caratterizzato i politici da un trentennio ad oggi costretti ancora alla fase della emergenza. Fallimento totale di chi ha governato Vasto e ha anche ricoperto incarichi regionali e parlamentari percependo stipendi gabbando un  popolo ignaro e disinformato. Andate a rileggere o visionare la nostra intervista di alcuni mesi or sono quando abbiamo affrontato il tema acqua e la possibile crisi odierna. Andate a rileggere le cose che abbiamo scritto indicando ai politici di dare attenzione e risorse alle infrastrutture: acquedotti affinchè non si disperda più questo bene prezioso e investire nelle reti fognarie che da decine e decine di anni attendono di essere risanate.     

Vasto 26 giugno 2019 Menna Ivo ambientalista storico  

 

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