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Civeta, a Cupello lite in Consiglio Comunale

La minoranza parla di “mancate risposte da parte della maggioranza”, mentre l’amministrazione ribadisce la propria posizione, che è quella di non voler intralciare il lavoro della magistratura. E’ andato in scena in consiglio comunale lo scontro sul Civeta dopo il sequestro della terza vasca disposto nelle scorse settimane dalla Procura che ha aperto una indagine sul conferimento dei rifiuti provenienti da altre regioni.

“La minoranza voleva che inoltrassimo come Comune una richiesta di dissequestro”, dice il vice sindaco Fernando Travaglini, “ma noi ci siamo opposti: c’è un’indagine in corso e non vogliamo intralciare il lavoro della magistratura. E poi una richiesta di dissequestro c’è già, è stata presentata dalla Cupello Ambiente, la società che ha in gestione la terza vasca del Civeta”. Fin qui la maggioranza, che ha convocato l’assemblea civica dietro richiesta dell’opposizione. Parlano invece di “consiglio comunale blindato” Camillo D’Amico, Angelo Pollutri e Giuliano Tambelli.

“Dobbiamo prendere atto che la maggioranza consiliare di Cupello ha voluto blindare l’assise pubblica da noi richiesta contingentando la discussione a pochi minuti, senza deroghe di sorta; trattando così la questione con una superficialità e una scarsa considerazione che deve spaventare la cittadinanza tutta”, affermano i tre consiglieri, “lo facciamo con rammarico perché è stata persa un occasione per fare chiarezza su tutto e dare un concreto segnale di posizioni di merito alla cittadinanza ed al territorio. Dobbiamo, poi, prendere atto delle mancate risposte della maggioranza che non è intervenuta sul tema, limitandosi alle alzate di mano,  per non aprirsi a nessun confronto. La preoccupazione della salute pubblica e della tutela dell’ambiente unitamente alla salvaguardia di uno dei baluardi occupazionali del territorio rappresentano, da sempre, le nostre principali priorità. Non consentiremo  all’amministrazione comunale di Cupello uscente questo ingenuo e troppo comodo esercizio di equilibrismo dopo che, per l’intera legislatura, ha soprasseduto all’assunzione delle responsabilità, ha taciuto e sottaciuto su tutto quanto è accaduto, ha manifestato sospette complicità. Se vi è un’emergenza ambientale sul Civeta questa è sorta durante la sindacatura di Marcovecchio ed a lui va ascritta, se non altro a titolo di colpa in vigilando”, rimarcano D’Amico, Pollutri e Tambelli.    

Anna Bontempo (Il Centro)

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