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Danni alle barche per gli sterpi bruciati

Fuoco in riva al mare a Vasto. Un incendio è scoppiato all’improvviso martedi pomeriggio a Casarza, nel tratto di spiaggia che custodisce diverse barche dei pescatori della cosiddetta “piccola pesca”. I passanti hanno notato le lingue di fuoco che si alzavano dalla vegetazione che si affaccia sulla spiaggia nella parte settentrionale della riviera. L’allarme è scattato subito, consentendo ai vigili del fuoco , ai carabinieri e agli uomini dell’ufficio circondariale marittimo di arrivare sul posto in pochi minuti per spegnere il rogo prima che potesse distruggere tutte le barche.

L’incendio, che ricorda molto il rogo scoppiato a luglio 2018 sulle dune della Marina, è partito dalle sterpaglie. Qualcuno lo ha alimentato. Da accertare se lo ha fatto apposta o accidentalmente.

“Stiamo valutando tutte le ipotesi”, dice il tenente Luca D’Ambrosio comandante della Compagnia di Vasto. Non appena sono arrivati sul posto i vigili del fuoco hanno messo al riparo le barche degli operatori della piccola pesca. Il fuoco è riuscito a divorare quattro vecchie imbarcazioni che ormai pare non venissero più utilizzate. Ad alimentare l’ipotesi del dolo è il fatto che l’incendio pare si sia sviluppato in diversi punti della spiaggia.

E’ vero che il vento potrebbe aver favorito l’espandersi del fuoco e delle scintille. Resta il fatto che la vegetazione a ridosso della caletta ha preso fuoco all’improvviso e non può essersi trattato di un fenomeno di autocombustione. L’incendio potrebbe essere stato provocato dal conducente di un auto in transito che ha lanciato una cicca accesa fra la vegetazione, ma anche da un teppista deciso a danneggiare uno degli angoli più belli della riviera vastese e contestualmente la piccola pesca. Non è la prima volta che i pescatori devono difendersi dal fuoco. E così pure l’ambiente.

Grazie ai soccorritori questa volta il danno ambientale è stato scongiurato, ma la stagione calda è solo all’inizio. Ogni anno purtroppo grosse fette di territorio vengono incenerite dai piromani. Il fuoco non ha risparmiato neppure la macchia mediterranea nella riserva naturale di Punta Aderci. E ora sono tanti coloro che ritengono che ci sia stata , la mano dell’uomo anche dietro l’ incendio che si è sviluppato a Casarza. Come detto i carabinieri stanno lavorando.

Tre, al momento, sembrano essere le piste seguite: la sbadataggine di qualcuno , il gesto di uno scellerato che pensava di liberarsi con il fuoco delle sterpaglie o il dispetto. Se qualche testimone fosse in grado di fornire particolari utili alla ricostruzione dell’accaduto sarebbe opportuno che chiamasse i carabinieri. Non può essere tollerato in alcun modo e per nessun motivo un gesto che danneggia l’intera comunità.

Paola Calvano (Il Centro)

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