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Teatro Rossetti, doppio imperdibile appuntamento

1 aprile prosa

NOT A WHAT: Fabrizio Bosso e Giovanni Guidi hanno percorso strade molto diverse: Guidi pianista per anni alla corte di Enrico Rava, dopo alcune incisioni per CAM Jazz è approdato alla blasonata etichetta ECM, con cui ha già registrato tre album da leader, Bosso, arrivato ai massimi vertici a livello mondiale del suo strumento, ha inciso da leader per Blue Note, Verve ed ora Warner. I due incontratisi durante l’estate 2017 ad Umbria Jazz , dove hanno diviso il palco, l’uno con il Quintetto di Enrico Rava e Tomasz Stanko, l’altro con il proprio progetto dedicato a Gillespie ” The Champ” , hanno pensato bene di unire le loro forze in una idea che li potesse spingere a oltrepassare i confini della loro personale ricerca musicale.

Per far ciò hanno voluto che il gruppo fosse completato da tre giovani talenti indiscussi del jazz newyorchese del calibro di Aaron Burnett, sax tenore che sta bruciando le tappe a New York (Wynton Marsalis, Esperanza Spalding, Kurt Rosenwinkel), Dezron Douglas affidabilissimo e propulsivo contrabbassista (Ravi Coltrane, Louis Hayes, Cyrus Chestnut) e Joe Dyson , tra i più richiesti giovani batteristi oggi in circolazione.

Dopo il successo riscontrato nel tour dello scorso Luglio, i due hanno deciso di ritrovarsi in studio di registrazione appena possibile e quindi nella primavera prossima registreranno un album e ancor prima si esibiranno in un breve tour Europeo.

Il gruppo prende spunto per la sua denominazione da una frase del grande Bill Evans ” jazz is not a what, it is a how”, RITRATTO DI DONNA ARABA CHE GUARDA IL MARE è un testo sulla condizione della donna e sul potere dell’uomo. Una lotta verbale che genera distanza e alimenta incomprensioni. Una riflessione non scontata su migrazione e scontri tra culture, e allo stesso tempo un’esplorazione della possibilità del tragico nella contemporaneità.

Davide Carnevali, autore teatrale tra i più apprezzati, specialmente all’estero, con Ritratto di donna araba che guarda il mare vince nel 2013 il Premio Riccione per il Teatro.

Quello di Carnevali è un testo fortemente allegorico. L’uomo europeo e la donna araba portano con loro i valori di culture differenti, di popoli per sensibilità lontani tra loro, ma accomunati dal fatto di affacciarsi sul Mediterraneo.

Culla dell’Europa e allo stesso tempo campo di conquista: militare, politica ed economica da parte dell’occidente.Un europeo, un turista, in una città senza nome del Nordafrica incontra una giovane donna una sera al tramonto davanti al mare. Questa fotografia o meglio questo disegno tratteggiato in fretta, è il principio della storia.

con ALICE CONTI, MICHELE DI GIACOMO, GIACOMO FERRAÙ e NOEMI BRESCIANI

scene e costumi Maria Paola Di Francesco

suono Gianluca Agostini

luci Marco D’Andrea

responsabile tecnico Stefano Capra

 

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