Stalking, lesioni e danneggiamento. Le accuse per S.C., un commerciante di 48 anni di San Salvo, erano molto gravi, ma a smontare il castello accusatorio è stata la reticenza della stessa parte offesa ( la ex compagna) durante il processo durato 4 anni. Un atteggiamento che unito a quanto dimostrato dalla difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Davide Pellegrino e Arnaldo Tascione, ha convinto il Tribunale dell’innocenza del commerciante.
S.C. è stato assolto da tutti i reati contestati. Non solo. Il presidente del Tribunale, Bruno Giangiacomo ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura in ordine ad eventuali reati a carico della donna, in relazione alle dichiarazioni rese in dibattimento. Una nuova vittoria per C.S. trascinato nelle aule giudiziarie nel 2015. E’ datata luglio 2015 la sentenza del Tribunale vastese con cui viene avviata la procedura di riconoscimento di paternità per S.C del figlio avuto dalla ex compagna, nonostante la ferrea opposizione della madre. Da quella vicenda nacquero altre controversie. La donna accusò S.C. di averla minacciata di morte, picchiata e offesa.
Non solo. Il commerciante era accusato di avere danneggiato anche l’auto della donna. Nel 2016 il 48enne venne rinviato a giudizio. Un anno dopo nel corso della sua testimonianza in aula, la ex compagna dichiarò di avere rimosso molti episodi e di non ricordare le minacce di morte. La donna spiegava di avere denunciato S.C. per paura e perchè temeva chele potesse portare via il figlio . Proprio per amore del figlio la coppia si era riavvicinata e lei aveva deciso di rimettere la querela.
Il Tribunale davanti ad accuse difficili da dimostrare in modo oggettivo, assenza di riscontro sulle minacce, conversazioni e messaggi fra i due molto pacate, ha assolto l’imputato con la formula “perchè il fatto non sussiste” dallo stalking, per ritiro di querela dall’accusa di lesioni.
Paola Calvano (Il Centro)