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A Vasto scoppia il caso Marra, l’ex Prc verso il Pd

 

“Penso che ci sia bisogno ora di un cambio di fase con l’ascolto di tutte le componenti sociali. Vasto deve essere capofila del territorio con un nuovo progetto politico”. E’ un raggiante Fabio Giangiacomo, eletto componente della segretaria nazionale del partito, a commentare il risultato delle primarie che anche in città hanno registrato la vittoria di Nicola Zingaretti con il 53% dei consensi.

Il neo segretario nazionale del Pd ha ottenuto 605 voti, Maurizio Martina 420 e Roberto Giachetti 111 preferenze. Alle urne allestite presso il Palazzetto dello sport di via Conti Ricci son andati a votare 1.136 cittadini. Tra loro anche esponenti del centrosinistra locale rimasto orfano del proprio partito.

E’ ancora presto per sapere quali ripercussioni avranno le primarie sull’amministrazione comunale, ed in particolare sulla giunta, ma le avvisaglie lasciano pensare che non saranno “indolori”. Il riferimento è a Marco Marra, ex assessore in quota Prc durante i due
mandati amministrativi di Luciano Lapenna e oggi consigliere comunale della lista civica “Si per Vasto”. Alla vigilia delle primarie Marra ha annunciato pubblicamente di sostenere il presidente della Regione Lazio e di voler aderire, in caso di vittoria di Zingaretti, al partito democratico.
“Ed è quello che voglio fare”, conferma Marra, “ma prima devo compiere alcuni passaggi con la lista civica “Si per Vasto”, nelle cui fila sono stato eletto nel 2016, per rispetto di tutti i candidati. Voglio parlare con loro e spiegare le mie ragioni”.

Con la sua adesione al Pd il numero dei democratici presenti nell’assise civica passerebbe da 8 a 9 e l’assessore alle politiche ambientali, Paola Cianci si ritroverebbe senza consigliere comunale di riferimento in aula con possibili conseguenze sul piano politico.

Strascichi che il sindaco Francesco Menna –sostenitore di Maurizio Martina insieme a buona parte della giunta – esclude.
“Ad oggi non credo che possano esserci ripercussioni sull’amministrazione comunale, non ne vedo i motivi”, attacca il primo cittadino, “quello che riscontro positivamente è una grande partecipazione popolare alle primarie, espressione della società civile. Vasto ha registrato una importante affluenza”.
Chi invece è convinto che le primarie devono lasciare il segno è Giangiacomo.
“Penso che ci sia bisogno di un cambio di fase caratterizzata da un maggior raccordo con le parti sociali”, insiste l’ex presidente del Consorzio Industriale, “è il momento di aprire una stagione nuova partendo dalla consapevolezza che la filiera non esiste più”.
Anna Bontempo (Il Centro)

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