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La direzione artistica del Rossetti e le responsabilità dell’Amministrazione Comunale

L’Amministrazione Menna scappa. Scappa dalle responsabilità politiche e amministrative, continua a mortificare i cittadini che nel 2016 l’hanno premiata, fatica a rispettare persino una sentenza del Tar, non risponde alle interrogazioni dei Consiglieri ostacolando il loro lavoro. Quella mia, sul Teatro Rossetti, datata 6 dicembre 2018 non ha trovato risposta neppure durante il Consiglio di ieri.

Il Sindaco ha risposto sulle rotatorie intelligenti o stupide, che dir si voglia, sull’aria pulita o sporca, che dir si voglia, ma sul Teatro Rossetti si è guardato bene dall’aprire bocca. È rimasto muto perché, dopo la sentenza del Tar dell’11 gennaio scorso, non è riuscito neanche a togliere dal sito dello stesso Teatro le notizie biografiche dell’ex Direttore. Già, perché Bellafronte non si tocca. Anzi, si presenta anche un ricorso al Consiglio di Stato con la speranza di sconfessare il Tar e rimetterlo in sella. Poco conta se sono tutti i cittadini vastesi a pagarne le spese. Poco conta se, in attesa del Consiglio di Stato, si è costretti a dare vita a un nuovo Bando andando incontro a un pastrocchio senza precedenti. Si rifà una nuova gara tra Bellafronte, Quadrini e Ungureanu e si attende la rivincita presso il Consiglio di Stato.

La precedente Amministrazione, quella di Lapenna, si trovò in una situazione simile. Vinse Eerola, Bellafronte fece ricorso e Lapenna attese il verdetto del Tar senza fare il contratto ad Eerola. Non solo. Bellafronte fu riammesso, ma Lapenna non fece ricorso al Consiglio di Stato. Il ricorrente, dopotutto, era Bellafronte e non Ungureanu. Insomma, per questa Amministrazione, come per la precedente il motto è uno solo: o Bellafronte o morte. Per Lapenna e Menna tutto ruota intorno a questo Teatro e a chi deve assolutamente dirigerlo.

Non è bastata la batosta elettorale del 10 febbraio scorso, non bastano le proteste dei cittadini che si sentono presi in giro dopo tutte le promesse del 2016, promesse mai mantenute. Lapenna e Menna, Menna e Lapenna. È uno spettacolo indecoroso. Mentre i cittadini affondano dentro le buche, aspettano ancora l’Emodinamica (gli otto/decimi gridano vendetta), vedono il proprio Ospedale in caduta libera e temono la perdita del Tribunale, questi ricorrono al Consiglio di Stato per restituire il Teatro a Bellafronte. È l’unica loro priorità. Roba da matti.

Davide D’Alessandro

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