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“Voto Marcovecchio, ha capacità e competenza”

io e manueleCaro Consigliere, come ha vissuto questa estenuante campagna elettorale?

“Non vorrei fare come D’Alema, il quale, a chi gli chiede interventi sulla stretta attualità politica italiana, risponde di essere impegnato a studiare i dossier internazionali e a presiedere l’ottima Fondazione Italianieuropei, però è vero che sono stato molto preso dalla chiusura del mio ultimo libro di oltre 500 pagine. Esce a giorni e il titolo, “Fogli & Voci. Abecedario di storia, filosofia e politica. Tra Machiavelli e Severino”, non evoca certamente le problematiche del territorio del Vastese. Detto questo, essendo sempre politicamente operativo, l’ho vissuta seguendo, leggendo, ascoltando, parlando”.

Non le sfugge che c’è grande curiosità per capire come si muovono, come votano alcuni personaggi politicamente impegnati ma non direttamente riconducibili a un partito politico. Come lei, per esempio…

“Non esistono misteri, agisco da sempre alla luce del sole. Domenica voterò Marcovecchio, senza se e senza ma. Lo voterei anche se fosse candidato in un’altra Lista. Lo conosco dai tempi del Liceo, siamo stati insieme Consiglieri comunali a Vasto, ha avuto un’esperienza da Consigliere provinciale e da cinque anni è Sindaco di Cupello. Mi ha invitato all’inaugurazione della sede elettorale e, insieme ad Alessandra Cappa, sono intervenuto e l’ho sostenuto. È persona sobria, credibile e ha mostrato importanti capacità amministrative. Nei tempi del selfie e della politica senza politica, come recita il titolo dell’ultimo libro di Marco Revelli, la competenza resta un’esigenza assoluta. Sono tanti i candidati che si agitano per un posto al sole, ma la maturità amministrativa è un criterio aggiuntivo rilevante. Vasto e il Vastese hanno bisogno di essere rappresentati da politici compiuti, che non hanno il gusto dell’avventura, della botta di vita, ma che conoscono le reali esigenze dei cittadini. Un Sindaco è una sicurezza. Non può dedicarsi alla vita mondana, ma deve ascoltare quotidianamente le lamentele di un pezzo della terra d’Abruzzo abbandonato da Dio e dagli uomini. Le deve ascoltare, proporre soluzioni e risolvere problemi. Dev’essere concreto, pragmatico. Non mi ha mai affascinato la politica della finta Seconda Repubblica. Esiste la politica e va fatta da chi si sottopone costantemente al giudizio degli elettori portando un’unica dote: i risultati del proprio operato. Resto un gaspariano senza Gaspari. Dopo di lui siamo stati invasi dai chiachielli. Tante chiacchiere, risultati zero”.

E se anche Marcovecchio fosse una delusione?

“Peggio per lui. Sa bene che non deve soltanto essere eletto. Deve adoperarsi per mettere insieme una classe politica in grado di invertire la rotta soprattutto in una città, Vasto, dove il cosiddetto centrodestra non tocca palla dal lontano 2006, in primis per demeriti propri. Occorre tanto ago e tanto filo. Qui si parrà la sua nobilitate e di chi avrà ancora la voglia di ricandidarsi. La politica locale è fatica quotidiana, puro servizio al cittadino, passione totale e ventotto euro netti a seduta, spesso di dodici ore, poco più di mille euro annui”.

Non è soltanto la politica del selfie, ma anche quella della bicicletta. Lei ci crede?

“La bicicletta è utilissima per fare movimento atletico, per usare la Pista ciclabile, tranne quella del Vallone Lebba, per la quale l’Amministrazione Lapenna buttò dalla finestra 600 mila euro. Un colossale spreco di denaro pubblico. Tornando seri, la bicicletta in politica è una turlupinatura, serve a ingannare l’elettore, a fare pastrocchi tra candidati, a scatenare l’odio e il rancore tra di loro un minuto dopo il voto. Sono per il voto secco, per la preferenza unica, per la persona alla quale voglio dare la mia fiducia. Nel 2016, alle Comunali, su 304 preferenze ne presi 281 singole. C’era scritto soltanto D’Alessandro. Le altre 23 sono state liberamente associate dall’elettore. La miglior bicicletta, in politica, ha una sola sella”.

Lei ritirò l’adesione alla Lega dopo poche settimane. Cosa accadde?

“Dopo il voto del 4 Marzo alle Politiche ritenevo che stesse diventando troppo lungo il tempo del Commissariamento e insistevo perché la Lega, a Vasto, avesse presto un coordinamento e un segretario per iniziare a incidere sulla città. Ora, finalmente, esiste il coordinamento ed esiste il coordinatore. Ed esiste un ottimo candidato alla Regione, al quale auguro, per il bene del territorio, di diventare prima Consigliere e dopo Assessore. Punto”.

Ciò significa che è imminente un suo rientro nella Lega?

“Alexandre Dumas figlio diceva che il matrimonio è una catena talmente pesante da doverla portare in due e talvolta persino in tre. Alle ore 15 di giovedì 7 febbraio 2019, mentre rispondo alla sua domanda, sono ancora single”.

Felicemente single?

“Single”

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