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Tocca il sedere a una ragazza: un anno e 2 mesi

Un anno e due mesi di reclusione e il risarcimento in separata sede alla parte lesa. E’ la sentenza emessa ieri con rito abbreviato dal giudice Italo Radoccia per un quarantenne che qualche tempo fa mentre era in un locale pubblico di Cupello toccò il lato b di una dipendente. I nomi dei protagonisti non vengono fatti per rispetto della ragazza che ha deciso di presentare la denuncia.

Il giudice ha accolto la richiesta del pm , Giampiero Di Florio confermando che toccare il sedere di una donna è considerata un’intrusione della sfera sessuale della vittima. Su questo punto anche la Cassazione nel 2018 è stata molto chiara. L’avvocato Raffaele Giacomucci, difensore dell’imputato ha insistito sul tocco fugace e rapido , praticamente non voluto. Ad inchiodare l’imputato sono state però le immagini della videosorveglianza. Nella sequenza si vedono le dita che afferrano la parte , non la sfiorano.

” Nessuno può permettersi di “palpare” un altra persona”, ha ribadito l’avvocato della ragazza , Fiorenzo Cieri. ” Anche una semplice pacca è un fatto grave”.

Lei si è costituita parte civile e sarà risarcita. La giovane donna è comunque soddisfatta della sentenza. E meno male che l’imputato era incensurato e il giudice ha accolto la richiesta di rito abbreviato , altrimenti la pena sarebbe stata per lui ben più severa. L’articolo 609 bis del codice penale parla chiaro: Guai a violare la libertà di qualsiasi individuo sia uomo o donna o pensare di poter fare oppure subire atti sessuali in totale autonomia. Il reato scatta nel momento in cui il gesto viene fatto , a prescindere se si sia trattato di un fatto consenziente e volontario.

La Cassazione di recente ha ribadito che per qualsiasi ragione si decida di toccare la sfera sessuale di una donna anche con una semplice pacca sul sedere, se il gesto è volontario va punito. La legge quindi non considera affatto una goliardata toccare senza autorizzazione il corpo di un’altra persona. L’imputato che forse non si è reso nemmeno conto delle conseguenze che avrebbe avuto il suo gesto è ovviamente molto dispiaciuto. La sentenza del giudice Radoccia che fa da apripista ha suscitato grande curiosità. Unanime l’approvazione :il gesto dell’imputato è stato ritenuto da tutti seccante e spiacevole e per questo da condannare. Sia il procuratore Giampiero Di Florio che il giudice Italo Radoccia lo hanno avuto dubbi in tal senso.

Paola Calvano (Il Centro)

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