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Associazioni anti Zes stasera a confronto

Un’assemblea pubblica “per rompere il muro di silenzio che si è alzato in città sulla Zes“. E’ sulla proposta di zona economica speciale formulata dalla Regione Abruzzo – che prevede il raddoppio dell’agglomerato industriale di Punta Penna, fino all’Incoronata, e poi internamente a ridosso (e in parallelo) della riserva naturale di Punta Aderci – che l’associazione Porta Nuova chiama a racccolta i cittadini insieme a Italia Nostra e Vasto Libera.  Su questo tema e per discutere le iniziative da intraprendere è in programma stasera alle 21 un incontro aperto alla cittadinanza nella sala della parrocchia di San Giuseppe in via Buonconsiglio.

Sarà l’occasione per illustrare la proposta della regione sulla quale nei giorni scorsi ha espresso forti perplessità Michele Celenza animatore di Porta Nuova che spiega i motivi della mobilitazione. Una voce fuori dal coro generale di quanti in questi giorni ganno decantato i benefici della Zes. “Lungo la costa, invece del parco nazionale, ci sarà l’istituzione della macro area Ortona-Vasto dedicata ai settori automotive, edilizia, chimico e petrolifero”, spiega il presidente del sodalizio, “in quest’area sarà possibile attrarre investimenti, anche dall’estero, senza andare troppo per il sottile in termini di compatibilità ambientale anzi con particolare riguardo ai casi di autorizzazione alla installazione di impianti di produzione  di energia da fonti alternative. Nell’intera area, infine, tutte le decisioni saranno rimesse al Comitato di indirizzo della Zes, composto dal presidente dell’Autorità portuale e dai rappresentatnti della Regione, della Presidenza del Consglio dei Ministri, del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Insomma, una vera e proprioa espropriazione della terra, della gestione del territorio e del destino collettivo di un’intera popolazione. Di tutto questo le amministrazioni comunali, i partiti, i candidati alle elezioni regionali sino a ora non hanno detto assolutamente nulla. Si va alle elezioni regionali senza sapere per che cosa si va a votare. Le cose che contano, come da prassi consolidata, si discutono in separata sede.  I vastesi, e tutta la popolazione della zona, che negli anni si sono opposti a tanti progetti di impianti ad alto impatto ambientale, resteranno inerti, ora, di fronte a una minaccia incomparabilmente più grave?”.

Anna Bontempo (Il Centro)

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